<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Funerale del dottor Tarallo

Il camice bianco e il cappello d'alpino per l'ultimo viaggio del medico eroe

Il cappello d’alpino, il camice e il fonendoscopio adagiati sulla baraIl feretro del dottor Leonardo Tarallo all’arrivo  al Santuario della Madonna della Salute DIENNE
Il cappello d’alpino, il camice e il fonendoscopio adagiati sulla baraIl feretro del dottor Leonardo Tarallo all’arrivo al Santuario della Madonna della Salute DIENNE
Funerali Dott. Tarallo (Diennefoto)

Il camice bianco ed il fonendoscopio, fedeli compagni di una professione sentita come una missione, sempre e comunque. Ma anche il cappello d’alpino, portato orgogliosamente fin da ragazzo. Sono stati questi tre oggetti, simboli di una vita dedicata agli altri, ad accompagnare nel suo ultimo viaggio il dottor Leonardo Tarallo, medico di base a Terrazzo e direttore sanitario dell’Ipab Maria Gasparini di Villa Bartolomea, scomparso a soli 61 anni dopo aver lottato per quasi due mesi in terapia intensiva contro il Covid-19.

 

Sulla bara chiara che ieri pomeriggio, tra gli onori delle penne nere e le lacrime di tanti pazienti ed amici, ha fatto il suo ingresso nel Santuario della Madonna della Salute di Porto di Legnago per i funerali, quei tre segni, voluti dalla moglie Enza e dai figli Sofia e Francesco, dicevano tutto. Raccontavano, con la forza dell’immagine, il percorso di vita di un medico che, pur consapevole dei rischi altissimi che correva, fedele al suo giuramento, è stato capace di mettere sempre davanti a tutto il bene dei pazienti.

 

«Ciò che lo preoccupava di più», ha esordito il parroco don Moreno Roncoletta, leggendo il ricordo di un amico di Tarallo, «era di non diventare veicolo di contagio per la sua famiglia, tanto che fin dall'inizio della pandemia si era messo in autoisolamento all’interno della propria abitazione. Immagino che anche lui, nei mesi scorsi, si sia posto una domanda sul senso di quello che stava affrontando. Non so se e quale risposta si sia dato». 

 

L'articolo completo su L'Arena in edicola

Elisabetta Papa

Suggerimenti