<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Disinnescate le bombe L’operazione è riuscita

Gli artificieri della Folgore mentre prelevano gli ordini spuntati nel giardino di una casa alle Bernardine Dienne
Gli artificieri della Folgore mentre prelevano gli ordini spuntati nel giardino di una casa alle Bernardine Dienne
Gli artificieri della Folgore mentre prelevano gli ordini spuntati nel giardino di una casa alle Bernardine Dienne
Gli artificieri della Folgore mentre prelevano gli ordini spuntati nel giardino di una casa alle Bernardine Dienne

Ore 10.45: una forte esplosione scuote le campagne di Albaredo, a poche centinaia di metri dall'ansa dell'Adige. Operazione riuscita: le bombe risalenti al Secondo conflitto mondiale non potranno più nuocere ad alcuno. Ieri mattina, gli artificieri dell'Ottavo reggimento Genio guastatori paracadutisti «Folgore» di Legnago hanno fatto brillare i due ordigni trovati casualmente nel giardino di un'abitazione a Bernardine, tra Michellorie e Coriano. La mattinata è iniziata presto per gli operatori del Nucleo BCMD (Biological Chemical Munition Disposal), specialisti nella messa in sicurezza e nel disinnesco anche di bombe non convenzionali. I due militari del Nucleo di Legnago hanno lavorato a stretto contatto con i colleghi del team addestrato per la preparazione della zona di disinnesco. I soldati hanno scavato una buca di un metro e mezzo di profondità, riparata da un terrapieno e dagli alberi, e a distanza di almeno due chilometri dall'abitazione più vicina. Terminati i preparativi del luogo del brillamento, gli artificieri hanno raggiunto con due pattuglie di carabinieri e un'ambulanza militare della Croce Rossa l'abitazione della famiglia Mirchev, dove nei giorni scorsi erano spuntate dal terreno, durante la preparazione di un'aiuola di fiori, due bombe risalenti al 1945. Non si tratta, come si era creduto in un primo momento, di due proiettili da mortaio, bensì di una bomba da obice e di una, di dimensioni inferiori, in uso nei carri armati Sherman. I due ordigni sono dunque appartenenti ai due schieramenti in guerra: quello più grande è di derivazione tedesca, mentre l'altro è un proiettile anticarro degli americani. Come siano finiti nel giardino dei Mirchev è difficile a dirsi perché i due coniugi vivono in località Bernardine solo da un mese. Gli artificieri hanno svolto un esame della tipologia di bombe rinvenute per comprendere la loro potenza esplosiva, poi le hanno caricate sul fuoristrada dell'esercito e si sono spostati a San Tomio per farle brillare. I militari hanno scelto di non coprire i due ordigni con la terra per garantire l'eliminazione di tutte le schegge di ferro provocate dall'esplosione. Hanno inserito il loro esplosivo collegato con un lungo cavo elettrico al detonatore. Hanno fatto allontanare mezzi e persone e hanno dato l'ordine di fare fuoco. Al momento dello scoppio si è sollevata una nuvola di polvere e fumo di un paio di metri e si è udito un forte rumore, poi tutto è tornato tranquillo. Il disinnesco è perfettamente riuscito e non ha lasciato alcun residuo nel terreno. Dall'esercito arriva l'invito ai cittadini a porre la massima attenzione nel caso di ritrovamento di residuati bellici perché anche a quasi 80 anni dalla fine della guerra le armi esplosive mantengono intatta la loro pericolosità. •.

Paola Bosaro

Suggerimenti