Ambulatorio chiuso nei giorni di ricevimento del pubblico e medico irreperibile persino al telefono. Ma anche scarsa igiene, buio e freddo nei locali dove vengono visitati i piccoli pazienti. Oltre ad attrezzature inadeguate e ad altri problemi gestionali.
Tutti disagi che si trascinano ormai da un anno, con decine di segnalazioni all’Ulss 9 da parte di genitori esasperati per le assenze ingiustificate e il comportamento inusuale del pediatra di libera scelta. Una situazione incancrenita, che non c’è stato verso di risolvere malgrado i ripetuti richiami dei dirigenti della stessa Azienda sanitaria scaligera. E così, questa settimana, nei confronti di Y.J., professionista di origini libanesi, con studio a Cologna, è scattata una denuncia a piede libero. A presentarla ai carabinieri della stazione cittadina è stato il dirigente del Distretto numero 2 di San Bonifacio, competente per territorio. Tutto ciò, non solo sulla scorta delle numerose proteste pervenute negli ultimi mesi dalle famiglie dei bimbi assistiti dal medico. Ma anche a seguito di riscontri diretti in cui, stando all’esposto e alle successive indagini avviate dagli uomini del luogotenente Fabrizio Di Donato, lo studio del pediatra sarebbe risultato deserto. E il suo cellulare «muto».
Al punto che una mamma di due pazienti, che aveva concordato con il dottor Y.J., residente a Pavia, un appuntamento in un pomeriggio riservato alle visite, si è trovata la porta dell’ambulatorio chiusa. E con il medico irraggiungibile persino telefonicamente.
Ma non è stata l’unica ad imbattersi nel «pediatra fantasma». Da qui l’accusa rivolta al professionista 56enne - il quale, per un periodo, ha prestato servizio anche ad Albaredo - di interruzione di servizio di pubblica necessità.