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CEREA.

Debutta l'«Oscar» dell'artigianato In prova otto abilità

Il riconoscimento per onorare un territorio in cui è sorta un'arte

A Cerea arrivano gli «Oscar» dell'artigianato della pianura veronese. L'iniziativa, che si chiama «Premio di ebanisteria Appio Spagnolo», sarà realizzata, appunto, dall'Associazione Appio Spagnolo con l'assessorato alla Cultura e si terrà mercoledì 19 marzo, giorno di San Giuseppe, patrono di falegnami e artigiani, alle 20.30, a Palazzo Baia, in piazza Fratelli Sommariva, sede dell'ente.
«Tutto è nato per valorizzare le importanti figure del passato che hanno contribuito a rendere il mobile d'arte importante risorsa economica ed artistica», spiegano il vicepresidente del sodalizio Nicoletta Tosco e il segretario Luca Bezzetto. «Con il sindaco Paolo Marconcini individuato tra le personalità di spicco», continua Bezzetto, «Mario Scapini, uno dei più grandi ebanisti ceretani, al quale abbiamo deciso di dedicare una mostra con disegni, sculture lignee e ad altri elementi d'arte applicata che il figlio Giuseppe ha donò, in passato, alla nostra scuola».
Si è arrivati così a creare un vero e proprio premio con otto categorie: storia dell'ebanisteria e della pianura veronese, meriti scientifici, esempio di successo imprenditoriale, eccellenza tecnica, arte applicata all'ebanisteria, innovazione, imprenditoria giovanile, carriera. Gli otto vincitori riceveranno una targa, il titolo di maestro ebanista e la possibilità di partecipare gratuitamente a un corso della scuola. «I più grandi maestri del legno e intere generazioni di artigiani sono passati di qui», dice il sindaco Marconcini. «La domenica, dopo messa», prosegue, «molti giovani venivano ad imparare l'arte dell'intaglio e nuove tecniche da portare nelle botteghe in cui lavoravano, finendo col dare ricchezza e lustro alla nostra città: ora vogliamo ricambiare chi ha fatto tanto per il nostro territorio».
Il Comune da anni eroga un contributo di 18 mila euro all'anno per le attività dell'Appio. «È una realtà che deve essere sostenuta: opere come il restauro della Cantoria di San Rocco riportata a Venezia, fanno conoscere gli artigiani della pianura dovunque e l'ultima scuola del legno rimasta nel distretto del mobile», ricorda Marconcini. Gli otto vincitori dei riconoscimenti conferiti dalla scuola fondata a Cerea nel 1910 dal maestro Appio Spagnolo, a loro volta ricambieranno il premio ricevuto con una testimonianza del lavoro personale svolto. «L'idea è quella di poter ospitare, nel tempo, una “ebanoteca”, una sorta di museo del legno», affermano Tosco e Bezzetto.F.S.

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