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Dalle mascherine fino ai bancali, il mercato illegale non si ferma mai

Truffa delle mascherine
Truffa delle mascherine
Truffa delle mascherine
Truffa delle mascherine

Quella scoperta dalle Fiamme Gialle di Legnago è una truffa «fuori stagione», nel senso che il combustibile a base di scarti di legno, ad uso di solito familiare, non è certo merce richiesta, o utile, in questo periodo. Malgrado ciò, il racket dei materiali che di solito hanno un largo mercato non accenna a diminuire, in barba al clima. Anche perché, purtroppo, il commercio in nero, a prezzi che alterano il mercato regolare, è sempre fiorente. Più comunemente, comunque, nelle truffe del pellet entrano le basi in legno - che portano lo stesso nome del combustibile - che sono invece richiestissime in ogni momento dell’anno e anche frutto di parecchi furti - 110 mila all’anno, secondo le stime - oltre che di frodi fiscali. Dietro i bancali, infatti, c’è un giro di illegalità vastissimo che coinvolge il mondo della logistica mondiale. Secondo il rapporto sulle Ecomafie di Legambiente, infatti «il mercato nero dei pallet, solo in Italia, movimenterebbe legalmente qualcosa come 120 milioni di unità all’anno, per un volume d’affari di circa 720 milioni». I pellet del giro nero, per altro, possono essere anche trattati con materiali pericolosi per la salute oppure essere stati realizzati con disboscamenti illegali di boschi. Le truffe del pellet combustibile, invece, si consumano soprattutto on line, come per parecchie altre merci, ma in questo caso con quantitativi notevoli. Appena finito il blocco di partite di mascherine per la protezione personale dal Covid-19 - tante le operazioni della Guardia di Finanza alle prese con prodotti non omologati o acquistati per essere rivenduti, in piena crisi Coronavirus, a prezzi altissimi rispetto il loro reale valore - sono ripartite le attività truffaldine «normali». Un ritorno alla normalità, come le attività di furto e rapina, ad esempio, di cui non si sentiva la mancanza.

D.A.

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