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Legnago

Coronavirus, picco di ricoveri. Tutto esaurito al Mater salutis

Un malato di Covid ricoverato all’ospedale di Legnago
Un malato di Covid ricoverato all’ospedale di Legnago
Un malato di Covid ricoverato all’ospedale di Legnago
Un malato di Covid ricoverato all’ospedale di Legnago

Posti in Terapia intensiva esauriti all'ospedale di Legnago. La terza ondata del Coronavirus non sembra allentare la morsa sul «Mater salutis», trasformatosi di fatto, come era già accaduto lo scorso novembre, in un «Covid hospital». La curva dei pazienti ricoverati a causa della pandemia, nonostante il transito del Veneto dalla zona «rossa» a quella «arancione», non sta ancora calando nel polo sanitario della Bassa, dove addirittura risultano occupati al 100 per 100 gli otto posti della cosiddetta «area critica», ossia la Terapia intensiva, come non accadeva dalla seconda ondata di fine autunno.

 

Tanto che martedì scorso un paziente grave è stato dirottato all'ospedale di Peschiera del Garda poiché non c’era spazio nella Rianimazione legnaghese. I dati forniti dall'Ulss 9 Scaligera, riferiti al 7 aprile, mostrano un numero elevato di ricoverati per Covid nei vari reparti rispetto a qualche mese fa. In totale i degenti contagiati dal virus sono 75, di cui per l’appunto gli otto assistiti in Rianimazione mentre altri 16 sono seguiti in Terapia semintensiva. In particolare, i degenti sono stati distribuiti tra i reparti di Malattie infettive, Pneumologia e Medicina. Analizzando i report regionali, che confermano pure la presenza di 10 pazienti Covid nell'ospedale di comunità di Bovolone, emerge come il «tutto esaurito» di Legnago contrasti con la situazione del vicino polo sanitario di San Bonifacio.

 

Secondo il rapporto regionale del 7 aprile, al «Fracastoro» erano assenti i pazienti con Coronavirus in area non critica mentre c'era un solo ricoverato in Terapia intensiva. Accanto alla terza ondata di contagi e ricoveri che stenta a calare al «Mater salutis», in questi giorni nella Bassa si sono registrati problemi nelle prenotazioni delle vaccinazioni per i pazienti «estremamente vulnerabili», in quanto affetti da malattie particolari come cirrosi epatica, hiv, ma anche fibrosi polmonare idiopatica, malattie respiratorie che necessitano di ossigenoterapia ed altre ancora.

 

Per questi soggetti, così come per gli ultra 80enni e i disabili gravi, è possibile prenotare l'immunizzazione in uno dei centri per la vaccinazione della popolazione (Cvp) provinciali direttamente da Internet.

 

Questa settimana, tuttavia, diversi pazienti «fragili» del Legnaghese, tra cui un 70enne, dopo aver effettuato l'accesso alla piattaforma online per l'appuntamento al Cvp dell'ex supermercato Rossetto di via Einaudi, hanno constatato con sorpresa e rammarico che le prime date disponibili in agenda erano nel mese di luglio. Informata di questa problematica, l'Azienda sanitaria, attraverso una nota, chiarisce: «Se non si trova la disponibilità in tempi ravvicinati dipende dal fatto che non sono ancora aperte le agente per le nuove vaccinazioni». L'Ulss rassicura: «Ora che è arrivata una nuova fornitura di vaccini Pfizer, verrà riattivata la possibilità di prenotare per tutte le categorie di assistiti vulnerabili». •

Fabio Tomelleri

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