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«Contagiata nel reparto Nuovi tamponi nell’ala B» Pressing dei familiari

La casa di riposo di Legnago: parenti degli ospiti sul piede di guerra
La casa di riposo di Legnago: parenti degli ospiti sul piede di guerra
La casa di riposo di Legnago: parenti degli ospiti sul piede di guerra
La casa di riposo di Legnago: parenti degli ospiti sul piede di guerra

Tregua nei decessi da Covid 19 tra i 140 anziani della casa di riposo di Legnago. E tra i familiari degli ospiti non contagiati si alza la protesta nei confronti dell’Ipab. La giornata di ieri non ha fatto registrare fortunatamente alcun morto tra la sessantina di utenti del blocco A risultati positivi ai tamponi di domenica scorsa. Arrestando così a otto il numero di anziani finora deceduti per il temibile virus. Nel frattempo, però, un gruppo di parenti della settantina di ospiti del padiglione B, non toccato dai contagi, ha presentato un esposto al presidente dell’istituto Mario Verga, al direttore Maurizio Pastorello e al sindaco Graziano Lorenzetti. «Dai nostri congiunti», scrivono i familiari, «siamo venuti a conoscenza che una signora del blocco B era risultata positiva al tampone ed è stata spostata con le compagne di stanza nell’altra sezione». «Invece», proseguono i parenti nel l’esposto, «ci era stato riferito che tutti gli ospiti del reparto erano risultati negativi». I familiari avvertono: «Riteniamo indispensabile, in tempi brevissimi, che si provveda ad effettuare un secondo tampone per verificare se i negativi vengono confermati o se l’ospite positiva è riuscita a contagiare altre persone presenti, oltre a lei, in sala da pranzo, anche ad appena mezzo metro di distanza». Il gruppo rileva: «Da quando ci è stato vietato l’accesso alla struttura siamo rimasti totalmente privi di comunicazioni da parte dell’Ipab: l’unico fatto positivo è stata la possibilità di vedere qualche istante i nostri cari attraverso una video chiamata realizzata con un tablet». I parenti concludono: «Chiediamo che tutte le procedure sanitarie vengano applicate e rispettate. Inoltre, auspichiamo che venga stabilita una comunicazione continuativa dall’istituto con noi familiari». Dal canto suo il presidente della struttura, Mario Verga, ammettendo le difficoltà del momento legate all’emergenza Covid 19, compresa quella di pretendere altri test-tampone dall’Ulss 9 Scaligera a ridosso di quelli già effettuati, risponde: «Sono molto amareggiato da questa comunicazione, avrei altre considerazioni da fare, tuttavia al momento le tengo per me. Ad ogni modo, parlerò con ciascun familiare per spiegare la situazione». «Il nostro principale obiettivo», assicura Verga, «è salvaguardare gli ospiti in una situazione di emergenza totale». «Le osservazioni dei parenti sono giuste», annota il sindaco Lorenzetti, «anche se in un momento particolare per l’istituto non occorre creare polemiche più del dovuto. Sto comunque sollecitando le autorità sanitarie per un secondo turno di tamponi, in modo da monitorare gli anziani del blocco B finora negativi».

F.T.

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