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Collaudo a Roncanova Tecnico rinviato a giudizio

«Falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici» l’accusa dalla quale si difenderà, davanti al giudice Silvia Isidori, Mario Medici, il tecnico incaricato di effettuare il collaudo relativo alla lottizzazione e alle opere di urbanizzazione primaria a Roncanova di Gazzo Veronese. Lo ha deciso il gup Luciano Gorra al termine dell’udienza: il professionista difeso dall’avvocato Marco Pezzotti non si è avvalso di alcun rito alternativo intendendo dimostrare la propria estraneità alle accuse a dibattimento. E l’udienza di smistamento è stata fissata all’11 maggio. Un procedimento originato dall’esposto di un ex consigliere comunale all’epoca, ovvero nel 2014, tra i banchi dell’opposizione (che in questo procedimento risulta persona offesa) e che riguarda il piano di lottizzazione residenziale che, come recita il capo di imputazione, «comprende le fasce di rispetto stradale sulla Statale 12 e fluviale lungo lo scolo Frascà». Stando all’ipotesi della Procura il professionista nell’ottobre 2014 aveva attestato la collaudabilità dei lavori di costruzione delle opere di urbanizzazione ma in maniera difforme poichè la superficie delle fasce di rispetto era stata incrementata del 28% (mentre il limite di legge è il 10%). L’elaborato risulterebbe in contrasto anche con la prescrizione regionale perché «priva della preventiva indagine geologica dell’area interessata» e «in violazione della fascia di rispetto dello scolo Frascà», fascia che è collegata alla statale con un nuovo accesso. Circostanza questa, sempre secondo l’assunto del pm, che aveva consentito che l’incrocio con la Statale fosse conforme alle prescrizioni dell’Anas ma difforme dal progetto del Piano al punto che il primo comparto della lottizzazione risultava scollegato dal centro di Roncanova. Una circostanza quest’ultima che impone a coloro che vogliono raggiungere il centro di effettuare una deviazione verso Nogara o di attraversare la statale nonostante il divieto. Difformità dal progetto anche per quanto riguarda il marciapiede lungo la Statale e non realizzato, due accessi ai confini con aree agricole che non erano previste con una correlata sottrazione di area verde a nord e di area parcheggi a sud. Nemmeno gli stalli per le auto erano a norma: solo un metro e 20 centimetri mentre la larghezza imposta dalla norma è di un metro e mezzo.

F.M.

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