<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Ciclovia «Adige Po Ovest», si parte

Un tratto della pista ciclabile del Bussè che si innesterà nel tracciato della nuova ciclovia Adige Po Ovest
Un tratto della pista ciclabile del Bussè che si innesterà nel tracciato della nuova ciclovia Adige Po Ovest
Un tratto della pista ciclabile del Bussè che si innesterà nel tracciato della nuova ciclovia Adige Po Ovest
Un tratto della pista ciclabile del Bussè che si innesterà nel tracciato della nuova ciclovia Adige Po Ovest

Piste ciclabili più sicure in centro a Legnago. L'ultimo ostacolo per la ciclovia «Adige – Po Ovest», che collegherà Bergantino (Rovigo) al capoluogo della Bassa, è caduto. L'ingegner Marco D'Elia, a capo della direzione Infrastrutture e trasporti della Regione, ha approvato il decreto che fissa il cronoprogramma del percorso protetto asfaltato di 30 chilometri, di cui 20 attraverseranno il territorio di Legnago, per un importo complessivo di 630mila euro, di cui 510mila finanziati proprio da Venezia. Facendo così decollare un progetto atteso da sei anni, visto che risale al 2014 la firma dell'intesa da parte dell'ex sindaco Clara Scapin con i Comuni limitrofi di Cerea, Bergantino (capofila) e Castelnovo Bariano (Rovigo), volta a far partire i cantieri. Il maxi-contributo per la realizzazione dell'opera è stato stanziato dalla Regione nel luglio 2017. Poi sono passati altri tre anni prima di poter dare il primo «colpo di pala» al nuovo itinerario ciclistico. Tanto che la prima versione del cronoprogramma, inserito nella convenzione firmata nel 2019 tra il Comune di Bergantino e la Regione, prevedeva la scadenza dei lavori nel 2020. Tale previsione è stata aggiornata nel nuovo decreto, dal momento che l'ente capofila rodigino, lo scorso 29 maggio, ha scritto alla Regione chiedendo una ridefinizione della tempistica. Tutto ciò a causa della tardiva conferma della copertura finanziaria da parte di una delle amministrazioni locali coinvolte progetto. In base al nuovo provvedimento regionale, dunque, l'avvio dei lavori, che partiranno probabilmente dal versante di Bergantino, è stato fissato entro il prossimo 30 settembre.I cantieri, sempre secondo le indicazioni regionali, dureranno sei mesi, per cui D'Elia ha indicato come data entro cui concludere le opere il 30 marzo 2021. La nuova pista ciclabile interesserà il territorio legnaghese per tutta la sua lunghezza, da sud a nord. A cominciare dal tratto di circa tre chilometri che, a cavallo del confine di Legnago con Bergantino e Castelnovo, percorrerà l'argine destro dell'ex alveo del fiume Tartaro fino a Torretta. Da qui, quindi, la ciclabile sfrutterà i 12 chilometri del percorso già presente sulla riva del Bussé, che verrà riqualificato. In città, l'itinerario per le bici attraverserà Casette fino al sottopasso di via dell'Artigliere. Dopodichè il percorso si sposterà a nord della ferrovia Legnago-Monselice. Il tracciato, parallelo a viale dei Tigli, correrà dietro l'autostazione delle corriere Atv e, attravesrata via Frattini, proseguirà in via Adige fino all'argine del fiume. In questo tratto e in quello successivo di Porto, la ciclovia padana coinciderà con il tracciato di un altro progetto in fase di stesura: quello dell'ex ferrovia Treviso-Ostiglia che verrà trasformata in ciclabile. Superato ponte Principe Umberto, la «Adige-Po Ovest» correrà ai piedi della linea ferroviaria, per poi dirigersi verso nord fino a San Vito. «Il collegamento tra Porto e San Vito», sottolinea Roberto Danieli, assessore ai Lavori pubblici, «è uno degli interventi prioritari chiesti dai residenti. Per questo tale itinerario è stato pure inserito nel programma triennale delle opere pubbliche». L'assessore evidenzia: «Pure per la progettazione della ciclabile Treviso-Ostiglia, che dovrebbe decollare nel 2021, siamo a buon punto». Danieli conclude: «Se Legnago può dotarsi di nuovi itinerari ciclabili è grazie all’impegno dell'assessore regionale ai Lavori pubblici Elisa De Berti, che ha mostrato interesse per cofinanziare le ciclopiste». •

Fabio Tomelleri

Suggerimenti