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Cardiologia, da piccolo reparto a centro di riferimento veneto

Lo staff del reparto di Cardiologia in festa per i 50 anni di attività
Lo staff del reparto di Cardiologia in festa per i 50 anni di attività
Lo staff del reparto di Cardiologia in festa per i 50 anni di attività
Lo staff del reparto di Cardiologia in festa per i 50 anni di attività

Da piccolo, ma già efficientissimo reparto, aperto nel 1969 sotto la guida dell’allora neo primario Franco Barbaresi, a centro di eccellenza nel panorama regionale e nazionale. È la Cardiologia di Legnago, che per i suoi 50 anni, festeggiati con un lieve ritardo a causa del lockdown, ha deciso di ripercorrere questo suo primo mezzo secolo di vita sull'onda dei ricordi, professionali ed umani, non in senso nostalgico, ma guardando al futuro con rinnovato entusiasmo. Il 50esimo, voluto dal dottor Giorgio Morando, direttore della divisione di Cardiologia ed organizzato dai due responsabili scientifici, Gabriele Zanotto e Alberto Zamboni, non poteva che essere preceduto da un saluto del professor Barbaresi, che nel 1969, in arrivo dalla scuola di formazione di Parma, inaugurò un reparto con ben 100 posti letto in degenza, un autentico record per l’epoca. Barbaresi, non presente all’evento, ha affidato il suo ricordo ad uno scritto nel quale, elogiando «l’impegno, lo studio, la competenza e la dedizione professionale» dei medici e di tutto il personale che si è alternato in questo mezzo secolo di vita della Cardiologia legnaghese, si è detto «paternamente orgoglioso dei risultati oggi raggiunti». All’iniziale nucleo di specialisti provenienti da Parma, si aggiunsero poi quelli di scuola padovana e veronese, che diedero vita ad un gruppo di professionisti stimati in tutto il Nord Italia. Tanto che negli anni Ottanta del secolo scorso, la Divisione è stata centro di attrattiva non solo locale ma anche nazionale per la fiorente attività di emodinamica legata anche a studi dedicati alle complesse cardiopatie congenite dei bambini, all’elettrofisiologia e alle aritmie cardiache. «A Legnago», ha ricordato l’ex primario Giorgio Rigatelli, allievo del professor Barbaresi, «l’emodinamica è iniziata, una delle prime nel Veneto, tra il 1969 e 1970, diventando pienamente operativa nel 1972 grazie all’impegno del dottor Gianluigi Marelli. Sempre in quell’anno è stato inserito il primo pacemaker». Durante il primariato di Rigatelli si portò a compimento il programma di preparazione del gruppo che, con l’attivazione della nuova sala di emodinamica nel 1999, ha permesso di partire con l’angioplastica coronarica e nel 2006 con la reperibilità 24 ore su 24 per la rete di trattamento interventistico dell’infarto miocardico acuto. Dal 2010, la Cardiologia è stata affidata appunto al dottor Morando. Su suo impulso, è stata completamente ristrutturata la terapia intensiva e nel 2013 si è attrezzata una nuova sala di emodinamica. L’anno scorso, la sala di elettrofisiologia è stata dotata di poligrafo e strumentazione innovativa per il mappaggio non fluoroscopico delle cavità cardiache. «Abbiamo ottenuto dati significativi», ha sottolineato il direttore Morando nel corso della celebrazione coincisa con un convegno formativo, «ovvero circa un centinaio di persone che lavorano nel nostro staff, un numero che poche realtà imprenditoriali possono vantare, circa 1.600 ricoveri all’anno in degenza ordinaria e 500 per cure intensive. Siamo inoltre centro Hub di riferimento per la cardiologia a livello provinciale, tanto che dagli ospedali di Villafranca e San Bonifacio si rivolgono a noi per urgenze e studi di emodinamica ed elettrofisiologia di una certa complessità». •

Elisabetta Papa

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