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Candidatura di Fiorini La Lega locale si spacca

Alla vigilia delle elezioni la Lega locale si spacca sulla candidata Fiorini
Alla vigilia delle elezioni la Lega locale si spacca sulla candidata Fiorini
Alla vigilia delle elezioni la Lega locale si spacca sulla candidata Fiorini
Alla vigilia delle elezioni la Lega locale si spacca sulla candidata Fiorini

L’operazione Centro destra unito, ha disunito la Lega a Bovolone, il partito della inedita coalizione a supporto di Silvia Fiorini che comprende, per la prima volta in paese, anche Fratelli d’Italia e Forza Italia. Dopo la sortita di Beatrice Mantovani, già consigliera leghista e candidata a sindaco nel 2016, è l’ex segretario della Lega bovolonese Giovanni Favarello ad uscire allo scoperto con un comunicato polemico per motivare la mancata partecipazione sua, e di altri iscritti, di una sezione che contava su 65 tesserati. Favarello critica la candidatura unitaria di Fiorini, voluta dalla maggioranza uscente che fa capo al sindaco Emilietto Mirandola, «per una vittoria facile», contro la candidatura dell’ex assessore Orfeo Pozzani, che si era visto ritirare le deleghe un anno fa. In paese non si è ancora placato il clamore del botta e risposta tra Mantovani e i vertici della Lega, al quale ha fatto seguito mercoledì una contro-risposta della stessa Mantovani, condivisa di telefonino in telefonino in poche ore. Nella sua replica, Mantovani ripaga il commissario elettorale Franzoni con la stessa moneta e definisce l’operazione elettorale «così innovativa da far invidia ai più grandi trasformisti della storia. E ce n’è davvero per tutti i gusti: dai folgorati sulla via della destra, dopo una vita di militanza grillina, allo stesso Franzoni, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, ora esegeta del verbo leghista, e che candida a sindaco di Bovolone una dipendente del suo comune». Non meno critico Favarello secondo il quale l’unificazione si poteva fare, però diversamente: «Come ex segretario della Lega di Bovolone posso dire, perché presente a tutte le riunioni con i responsabili di Fratelli d’Italia, che l’alleanza era sì fattibile ma con un candidato sindaco diverso», scrive. Favarello arriva alla conclusione che «tutte le decisioni sono state prese dalla segreteria provinciale di Verona, dal commissario Franzoni, dalla vice presidente della Regione Elisa De Berti e dal consigliere comunale di Oppeano Alessandro Montagnoli, senza interpellare la sezione di Bovolone, come sarebbe stato giusto e corretto fare». Precisa inoltre che la scelta di Alessandro Minozzi, consigliere Lega uscente, è una scelta personale e non riguarda il gruppo. L’esponente leghista, ed ex consigliere, offre insomma una chiave di lettura che riconduce l’operazione nello scontro aperto un anno fa tra la maggioranza del sindaco Mirandola, non ricandidabile, ed il suo ex assessore Orfeo Pozzani, candidato con due civiche, sempre in area centro destra. Infine, una stoccata di Favarello alla «nuova Lega formata da persone nuove e da militanti storici». «Questa frase», scrive, «è smentita dai fatti, in quanto i militanti storici a cui fa riferimento facevano parte dell’amministrazione dell’ex sindaco Riccardo Fagnani, caduta prima della fine del mandato». Gli attuali vertici della Lega, interpellati, scelgono di non ribattere per non prestarsi ad alcunché alimenti ulteriori polemiche.•.

Roberto Massagrande

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