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Calano i volontari, attività a rischio

Il servizio Pedibus attivato a Cologna: le linee sono scese da tre a una
Il servizio Pedibus attivato a Cologna: le linee sono scese da tre a una
Il servizio Pedibus attivato a Cologna: le linee sono scese da tre a una
Il servizio Pedibus attivato a Cologna: le linee sono scese da tre a una

Volontariato in crisi in una delle zone a più alta vocazione sociale d’Italia. È di poche settimane fa la notizia che a Zimella, dopo 24 anni, ha chiuso i battenti una delle associazioni più meritevoli del territorio, l’Avulss (Associazione per il volontariato nelle Unità locali socio sanitarie). Il sindaco Sonia Biasin ha ringraziato pubblicamente, in consiglio comunale, i volontari Avulss che in questi hanno si sono succeduti per andare incontro alle necessità dei disagiati, degli anziani ed in particolare degli ammalati. Molto è cambiato negli ospedali e nelle strutture di ricovero degli anziani, perciò è sempre più difficile trovare il modo di aiutare le persone rispettando nel contempo leggi e regolamenti. Però è anche vero che le associazioni, come l’Avulss, faticano a trovare nuove leve e persone che si assumano la responsabilità di gestire il servizio. Basti pensare che a Zimella, per ben 24 anni, l’unica che ha accettato il ruolo di presidente è stata Licia Nogara. «Da qualche anno», rivela Nogara, «faticavamo ad avere un ricambio e siamo rimasti solo in 13. Le numerose regole introdotte di recente hanno ridotto notevolmente il nostro raggio d’azione, di conseguenza abbiamo deciso di fermarci». Ma non è solo il «volontariato in corsia» a soffrire. Ad inizio settembre, il Comune di Zimella aveva indetto un’assemblea per cercare volontari disposti ad impegnarsi in biblioteca e nelle iniziative di tipo culturale, ad effettuare piccole manutenzioni delle aree verdi, a sorvegliare e ad assistere i bambini durante gli orari di ingresso ed uscita dalle scuole. «Il mio intento non era soltanto quello di reperire risorse per svolgere servizi per la comunità ma, soprattutto nel caso dei nonni-vigile, creare un’opportunità di contatto fra generazioni. Purtroppo, nessun cittadino durante l’assemblea ha alzato la mano per offrire la propria disponibilità». A Cologna, lo scorso anno, l’assessore alle Aree verdi Laura Valbusa è riuscita a coinvolgere una decina fra associazioni e privati per il mantenimento e la cura di alcune aree verdi. È stato un buon risultato da un certo punto di vista, ma bisogna considerare che le associazioni registrate nella città del mandorlato sono ben 51, «forse si poteva sperare di avere maggiore partecipazione», hanno detto gli amministratori. Più difficoltà sta incontrando il servizio «Pedibus», avviato nel 2017. All’inizio erano previsti tre diversi percorsi per accompagnare i bimbi a scuola a piedi. Quest’anno partirà una sola linea, quella azzurra, che raccoglie gli alunni provenienti da Sabbion: solo quattro adulti hanno risposto infatti all’invito dell’assessore all’Istruzione Francesca Avella. «Servirebbe qualche persona in più, per poter dare il cambio in caso di necessità», osserva l’assessore. Il vicino Comune di Pressana può vantare un Gruppo comunale di protezione civile efficiente. Da qualche anno il numero di volontari è stabile a 20, eppure anche qui si sta ragionando sulla difficoltà di reperire nuovi membri. «Abbiamo notato un cambiamento sociale in quest’ultimo decennio, soprattutto a causa della crisi economica», riferisce il coordinatore Marco Grazia. «Chi è senza lavoro», prosegue, «non mette il volontariato fra le sue priorità. Inoltre, quando entrambi i genitori sono costretti a lavorare, i nonni devono sorvegliare i nipoti». •

Paola Bosaro

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