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Bovolone votato «Comune virtuoso»

Il municipio di Bovolone
Il municipio di Bovolone
Il municipio di Bovolone
Il municipio di Bovolone

Bovolone Comune Virtuoso: è la qualifica - certificata dal portale OpenCivitas, dove si trovano le pagelle di tutti gli enti locali - che Bovolone si è guadagnato dopo anni di sforzi per mantenere i conti in ordine con tagli alla spesa pubblica. I dati si trovano anche nella relazione del Documento Unico di Programmazione, appena approvato in consiglio comunale. Ma la bella notizia finisce qua: quella di «comune virtuoso» si tratta infatti di una qualifica che è destinata ad essere rimessa presto in discussione, forse già la prossima estate a causa degli inevitabili contraccolpi dell’emergenza coronavirus che richiederà variazioni al bilancio in occasione del prossimo aggiustamento trimestrale. La documentazione degli anni scorsi dimostra il buon risultato raggiunto dall’amministrazione di Bovolone grazie a una progressiva riduzione delle uscite che ha fatto scendere il livello della spesa sotto il valore medio di riferimento, un risultato ottenuto mantenendo un livello dei servizi pubblici erogati che risulta al contrario, seppur di poco, superiore alla media. Il risultato contabile, il minimo storico dal lato spesa, è stato raggiunto a partire dal 2016 ed è dovuto alla riduzione dell’indebitamento, da 15 anni non si fanno mutui in Comune e una parte di quelli esistenti, a partire dal 2010, sono stati estinti in anticipo dopo averli rinegoziati per abbattere l’incidenza del pagamento di interessi. Anche il calo del costo del personale, a seguito di svariati pensionamenti, ha avuto il suo peso nell’abbassare il livello generale di spesa. Il portale specializzato OpenCivitas rileva che in una scala da uno a dieci, dove 5 rappresenta la spesa media, Bovolone è a quota tre mentre dal lato dei servizi erogati, misurati su una scala analoga, Bovolone si vede assegnato un risultato pari a 6, ovvero un punto sopra la media. La media in Veneto è a quota 5 per la spesa e raggiunge 8 punti nei servizi. Altri comuni della provincia si trovano in analoga posizione: è il caso di Cerea che ha lo stesso livello di spesa ma nei servizi raggiunge quota 7 mentre Legnago ha una quota spesa pari a 5 e raggiunge nei servizi erogati 7 punti su 10. La classificazione, consultabile online, è fatta sulla base del nuovo criterio del fabbisogno standard introdotto con la riforma del federalismo fiscale nel 2009, un parametro basilare per quantificare le quote dei trasferimenti statali che andranno a rimpinguare il Fondo di solidarietà comunale, un criterio destinato a sostituire progressivamente entro il 2021 il vecchio parametro della spesa storica, salvo ritardi e rinvii. Tutto ciò prima della pandemia da covid-19, che ha rimesso tutto in discussione dal lato entrate e spese. Un primo esame della tenuta dei conti pubblici è previsto nei prossimi mesi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Massagrande

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