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Avviata indagine interna Modificata la procedura

L’area del cimitero dove sono avvenute le sepolture irregolari
L’area del cimitero dove sono avvenute le sepolture irregolari
L’area del cimitero dove sono avvenute le sepolture irregolari
L’area del cimitero dove sono avvenute le sepolture irregolari

Le 17 sepolture di musulmani non residenti a Cerea, avvenute nel cimitero del capoluogo durante il lockdown, diventano tema di discussione nell’ultimo consiglio comunale. Con un’interpellanza, il consigliere d’opposizione Paolo Bruschetta ha chiesto alla maggioranza di fare luce su quanto avvenuto in particolare tra aprile e maggio di quest’anno quando si è appreso delle sepolture irregolari. Il sindaco Marco Franzoni ha ripercorso così la vicenda ricordando che «l’amministrazione per prima ha denunciato l’incresciosa vicenda che non ha fatto del bene all’immagine del Comune». «C’è stato un evidente mancato rispetto delle normative», ha aggiunto il primo cittadino, «il nostro ufficio Anagrafe ha rilevato un caso di sepoltura non conforme e da lì abbiamo appurato che negli ultimi tre mesi c’erano state altre sepolture scorrette. Abbiamo presentato un esposto ai carabinieri e avviato un procedimento disciplinare interno per fare chiarezza su quanto successo». Il sindaco ha poi ricordato che non c’è stato nessun danno erariale poiché tutti gli oneri per le sepolture sono stati pagati. Durante la discussione è emerso anche che a Cerea non è mai stata deliberata l’esistenza di un’area dedicata ad altre confessioni religiose. «Il problema comunque dal punto di vista burocratico non era la confessione religiosa delle persone sepolte ma il fatto che non fossero residenti a Cerea, questa è una violazione di un regolamento che vige dal 1991», ha specificato il sindaco. In attesa di conoscere l’esito del procedimento avviato nei confronti del custode cimiteriale spostato ad altra mansione, il Comune ha concordato che ad occuparsi dei cimiteri sarà la cooperativa Beta. «Oltre a questo», ha detto l’assessore Stefano Brendaglia, «abbiamo messo a punto un iter interno che prevede la compilazione di un modulo a cui segue un nullaosta per evitare che accadano ancora cose simili». Le risposte della maggioranza hanno soddisfatto solo in parte il consigliere Bruschetta, secondo il quale «è mancato il controllo da parte della maggioranza. Se ci fosse stata una Giunta presente al cento per cento difficilmente sarebbero accadute queste cose. La gente ha visto 17 carri funebri con le scritte in arabo e nessuno di voi ha visto nulla». Alle accuse dell’opposizione ha replicato il sindaco: «Noi per primi abbiamo denunciato la situazione», mentre Brendaglia ha concluso rimarcando «che i fatti sono avvenuti «in tempi di Covid».

F.S.

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