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Auto vendute online, ma era solo una truffa

La sede della «Concessionaria Lorenzetti» , in via Monte Altissimo, completamente svuotata DIENNEFOTO
La sede della «Concessionaria Lorenzetti» , in via Monte Altissimo, completamente svuotata DIENNEFOTO
La sede della «Concessionaria Lorenzetti» , in via Monte Altissimo, completamente svuotata DIENNEFOTO
La sede della «Concessionaria Lorenzetti» , in via Monte Altissimo, completamente svuotata DIENNEFOTO

Sognavano di acquistare un’automobile su internet ad un prezzo da vero affare, ma si sono trovati con un pugno di mosche in mano e il conto corrente in parte svuotato. Sono già una decina le persone che in questi giorni hanno denunciato alle forze dell’ordine di essere state vittime dell’ennesima truffa riguardante le concessionarie d’auto fantasma. Il salone a cui si erano rivolti - la «Concessionaria Lorenzetti» di Cerea, con sede in via Monte Altissimo 50, in zona Villaggio Trieste - era stato aperto un paio di mesi fa come raccontano i residenti. Gli acquirenti dopo aver setacciato i portali di vendita d’auto online come Autoscout24 - completamente estraneo alla vicenda - e preso contatto con la concessionaria che proponeva auto usate a prezzi appetibili, provvedevano al versamento della caparra. In qualche caso, però, c’è stato anche qualcuno che, sollecitato dai truffatori, aveva pagato l’intera somma pattuita per l’acquisto del veicolo. Su internet sono ancora visibili i falsi annunci pubblicati che riguardano auto per lo più d’importazione di diverse marche: si va da una Fiat XL immatricolata nel 2017, che ha percorso 76mila chilometri ed è proposta a 11mila euro, ad una Bmw i8 Roadster immatricolata a maggio di quest’anno e con appena 5mila chilometri su strada disponibile a 69.999 euro. Quotazioni a dir poco competitive se si pensa che ad esempio il prezzo di quest’ultima parte da 163.400 euro. Dopo aver pagato e atteso l’arrivo della macchina ordinata, i clienti, di fronte ai continui rinvii nella consegna, hanno cominciato ad insospettirsi. La certezza di essere stati raggirati l’hanno avuta quando nei giorni scorsi tutte le utenze telefoniche del salone sono risultate disattivate. C’è anche chi si è recato nella sede della concessionaria trovandosi di fronte ad un capannone con un piazzale totalmente abbandonato. Dell’autosalone non è rimasto più nulla. I residenti del quartiere riferiscono di aver visto un gran trambusto nella notte tra il 2 e il 3 novembre scorsi quando sono sparite le auto in vendita ma anche scrivanie, computer e documenti presenti nell’ufficio che era stato allestito per pochi mesi. Il danno causato dalla truffa è ancora da quantificare con esattezza ma sembra destinato a superare le centinaia di migliaia di euro. Il sindaco di Cerea, Marco Franzoni, venuto a conoscenza del raggiro ha preso contatto con le forze dell’ordine. «Le indagini dei carabinieri di Cerea sono ancora in corso, mi rincuora sapere che al momento non risultano denunce presentate da persone residenti nel nostro Comune», afferma il primo cittadino. Sembra che il rappresentante legale della «Concessionaria Lorenzetti» sia un cinquantenne residente a Casaleone. Tuttavia, quest’ultimo svolgeva probabilmente il ruolo di prestanome per conto degli autori materiali della truffa. Negli annunci online si trovano nome e cognome, con tutta probabilità falsi, dei venditori. A rendere pubblica l’intera vicenda è stato il Movimento difesa del cittadino (Mdc), un'associazione di consumatori che si occupa della difesa dei diritti dei cittadini. «Si tratta senz’altro di una storia su cui va fatta immediatamente chiarezza», afferma Matteo Moschini della sede veneta del sodalizio, «e in questo senso ci siamo già attivati. Riteniamo probabile che i titolari di tale concessionaria facciano apparentemente parte dell’organizzazione smantellata dall’operazione della Guardia di Finanza di Pordenone e della Polizia stradale di Udine (operazione Cars Lifting)». «Non appena concluse le opportune verifiche», prosegue Moschini, «procederemo a denunciare l’accaduto alle autorità competenti». Nel frattempo, il Movimento per la difesa del cittadino invita le vittime della truffa a prendere contatto con i propri uffici dislocati sul territorio per raccogliere ulteriori dettagli sull’accaduto. E per tentare di aiutarli a recuperare le somme versate per l'acquisto di un'automobile che non guideranno mai. •

Francesco Scuderi

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