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Il caso

Assessori senza fascia tricolore, 25 aprile con polemica a Veronella

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Cerimonia del 25 aprile a Veronella, senza fascia tricolore
Cerimonia del 25 aprile a Veronella, senza fascia tricolore
Cerimonia del 25 aprile a Veronella, senza fascia tricolore
Cerimonia del 25 aprile a Veronella, senza fascia tricolore

Il sindaco di Veronella è all’estero e nessuno indossa la fascia tricolore: alla festa per il XXV Aprile va in scena la muta contestazione degli assessori. È stata una cerimonia che molti cittadini ricorderanno, quella celebrata lunedì mattina davanti ai quattro monumenti ai caduti nelle piazze principali delle quattro località di Veronella. Grazie all’Associazione 4 novembre, costituita nel gennaio del 2018, da quattro anni le feste e le ricorrenze di rilevanza nazionale vengono organizzate con rigore e buona partecipazione, non solo da parte degli iscritti alle associazioni combattentistiche, ma anche da protezione civile, Avis e Aido, gente comune. Lo stesso sindaco Loris Rossi, il giorno del suo insediamento nel giugno 2019, fece risuonare l’inno di Mameli, «da troppo tempo assente da questa sala», commentò, a sottolineare la discontinuità fra la sua amministrazione e i precedenti 10 anni targati Lega Nord e autonomisti veneti.

Eppure, qualcosa deve essersi incrinato perché lunedì, alle celebrazioni per la Festa della liberazione, mancava proprio l’amministrazione comunale.

 

Gonfalone

Nonostante fosse presente il messo comunale Pier Giuseppe Zattoni, con tanto di gonfalone del Comune, e la banda cittadina precedesse il corteo, nessun rappresentante della maggioranza consiliare ha indossato la fascia tricolore né ha preso il microfono per portare il saluto da parte dell’autorità civile. L’unico che ha parlato al microfono è stato Ennio Scavazza, dell’associazione Marinai d’Italia, ricordando il significato della giornata. Tra il pubblico che assisteva all’alzabandiera e alla deposizione della corona di alloro, erano mescolati tre assessori della giunta Rossi: Lavori pubblici Matteo Cavallon, Istruzione Marco Nisco e al Sociale Miriam Giri. Nessuno dei tre ha indossato la fascia, segno di un’evidente frattura con il primo cittadino.

Quando il corteo ha raggiunto la frazione di San Gregorio, perfino il messo comunale ha deciso di andarsene, conscio che il gonfalone comunale può uscire dal municipio solo alla presenza del sindaco o di un suo delegato. Anche la vice Laura Gini era assente, per impegni precedenti.

 

L’amarezza

Prima di chiudere le celebrazioni ha preso la parola Franco Bressan, dell’Associazione 4 novembre. Amareggiato: «In 77 anni di ricorrenze del XXV Aprile non è mai successo che a Veronella non si presentasse nessun amministratore con la fascia tricolore», ha detto. «Denota mancanza di rispetto verso la cittadinanza, e soprattutto verso i nostri caduti».

 

Lo scontro

Il sindaco, dalla Germania dove è per lavoro, replica: «Avevo avvertito per tempo che non sarei stato presente alla cerimonia. Avevo anche spiegato ai miei assessori che la fascia tricolore era a loro disposizione: bastava chiedere al messo comunale. In altre occasioni sono stato sostituito da un assessore, è chiaro che in questo caso si è voluto dare un segnale. Farò le mie valutazioni». Ma l’assessore Cavallon ribatte: «Da quando sono in amministrazione ho sempre partecipato alle manifestazioni, come ho fatto anche lunedì. Non avendo ricevuto comunicazione ufficiale né dal sindaco né dal vice di indossare la fascia tricolore, ho ritenuto opportuno non farlo. Una ricorrenza nazionale è cosa seria, cui tengo molto, va rispettato il protocollo istituzionale». 

Paola Bosaro

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