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Arriva l’acquedotto in due Comuni

Il primo stralcio  dell’acquedotto realizzato nel 2017 a NogaraI sindaci di Nogara e Gazzo con il presidente Mantovanelli
Il primo stralcio dell’acquedotto realizzato nel 2017 a NogaraI sindaci di Nogara e Gazzo con il presidente Mantovanelli
Il primo stralcio  dell’acquedotto realizzato nel 2017 a NogaraI sindaci di Nogara e Gazzo con il presidente Mantovanelli
Il primo stralcio dell’acquedotto realizzato nel 2017 a NogaraI sindaci di Nogara e Gazzo con il presidente Mantovanelli

Acque Veronesi investe 10 milioni di euro per portare l’acqua potabile nelle case delle famiglie di Nogara e Gazzo. L’ente scaligero ha infatti deciso che entro il 2023 verranno potenziati i pozzi di attingimento e verrà completata la rete di tubature per gran parte dei residenti dei due Comuni della Bassa, che attualmente sono gli unici nel Veronese ad essere privi di un acquedotto attivo sull’intero territorio. A Nogara, da circa quattro anni, funziona soltanto una parte di tubature, che portano acqua negli edifici pubblici, nelle abitazioni del centro e, recentemente, anche all’ex ospedale Stellini. Il progetto, con i relativi investimenti, illustrato ieri mattina dai vertici di Acque Veronesi, prevede il potenziamento dei pozzi presenti ad Isola della Scale e Bovolone in modo da poter garantire una portata sufficiente per le utenze di Nogara e Gazzo. Non solo. L’acqua che sgorga dei pozzi individuati da Acque Veronesi è priva di inquinanti naturali, come l’arsenico, così come di altri elementi chimici derivanti da infiltrazioni nelle falde di prodotti usati in agricoltura o nelle industrie. «Si tratta di un progetto importante», ha spiegato il presidente Roberto Mantovanelli nella sede della società, «che ci consentirà di estendere l’acquedotto nell’ultima grande zona della provincia ancora scoperta dal servizio. Nogara e Gazzo costituiranno il primo tassello del futuro sistema di acquedotti della Bassa, con un totale di interventi per 45 milioni di euro, 35 Comuni collegati e mille litri al secondo di portata». A Gazzo e Nogara esiste una rete di tubature posate ormai oltre 40 anni fa ma mai entrata in funzione. Durante i lavori per gli allacciamenti di Nogara si è verificato che gran parte delle tubature in questione non era utilizzabile. E lo stesso, presumibilmente, potrebbe avvenire anche a Gazzo quando nei prossimi mesi inizieranno i lavori per il ripristino e il potenziamento dell’acquedotto. «È un segnale di modernità e sicurezza per la popolazione”, ha dichiarato Flavio Pasini, sindaco di Nogara. «Avere un acquedotto efficiente con acqua di qualità e sicura», ha poi aggiunto, «è un’esigenza che sentivamo da tantissimi anni. Nei prossimi mesi, i cittadini dovranno portare pazienza per l’apertura dei cantieri ma siamo sicuri che il risultato finale sarà soddisfacente per tutti». Mentre a Nogara l’acquedotto funziona già in parte, a Gazzo non è mai sgorgata nemmeno una goccia. E la notizia della partenza dei lavori è stata accolta, perciò, ancora con più entusiasmo dal sindaco del paese Stefano Negrini. «L’avvio dei cantieri dell’acquedotto», ha rimarcato il primo cittadino, «rappresenta una svolta epocale per tutto il territorio. Quest’opera era attesa infatti da moltissimi anni e numerose famiglie potranno così allacciarsi finalmente alla rete idrica, sicura e senza inquinanti. Ringraziamo Acque Veronesi che è riuscita a risolvere un problema enorme per il nostro Comune». A Nogara e a Gazzo sono migliaia le persone che non possono utilizzare i pozzi delle proprie abitazioni per scopo alimentare. Molte falde, infatti, sono inquinate da arsenico: un elemento naturale che si concentra in particolare nelle falde di zone paludose andando ad inquinare l’acqua e rendendola non potabile. Acque Veronesi inizierà il maxi intervento in programma con il potenziamento della rete tramite nuovi pozzi. Successivamente si passerà alla posa delle tubature partendo contemporaneamente da entrambi i paesi in modo che la rete possa essere terminata entro il 2023. Man mano che i nuovi tratti saranno ultimati si procederà con gli allacciamenti delle famiglie e delle attività produttive, consentendo a sempre più utenti di poter disporre finalmente di acqua potabile. •

Riccardo Mirandola

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