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BOVOLONE

Appello a non votare alle politiche dell'anno prossimo della vicesindaca Anna Maria Ferrazzano, se non riaprirà il Pronto soccorso al San Biagio. Poi si scusa

«La mia era una provocazione positiva, forse sono andata oltre. Si deve andare alle urne»
Anna Maria Ferrazzano, vicesindaca di Bovolone
Anna Maria Ferrazzano, vicesindaca di Bovolone
Anna Maria Ferrazzano, vicesindaca di Bovolone
Anna Maria Ferrazzano, vicesindaca di Bovolone

Ondata di reazioni polemiche in rete dopo il controverso post della vicesindaca di Bovolone, Anna Maria Ferrazzano, che invitava i sue seguaci all’astensione alle politiche del 2023, in caso di mancata riapertura del punto di primo intervento dell’ospedale San Biagio, l’unico chiuso in tutto il Veneto. Ferrazzano è assessore alle Politiche sanitarie e primatista per preferenze alle amministrative di ottobre. L’ondata polemica è arrivata a lambire il Consiglio comunale: anche nell’assemblea di mercoledì il post è stato oggetto di commenti e critiche.

 


Il post su Facebook L’intervento di Ferrazzano è stato scritto su una pagina Facebook non pubblica e vi si leggeva: «Mi rivolgo ai miei 10.000 contatti, iniziamo a fare un po’ di non politica. Elezioni 2023, restiamo tutti a casa se non riaprono Bovolone». Sarebbe bastato questo a sollevare un vespaio ma ne è seguito un altro: «Il popolo mi ha eletta ma i vertici sono sordi, nonostante sia sempre stata di destra. Alle politiche inviterò a restare a casa in vigile attesa».

 


Le reazioni Molto disparate le prime reazioni. C’è chi ha rincarato la dose: «Qui non c’entra essere di destra o di sinistra, ormai sono tutti uguali, qui bisogna scendere in piazza, basta fare i pecoroni o piangerci addosso non serve, anzi tutti a Roma a manifestare». C’è chi ne ha contestato l’opportunità politica: «Mi dispiace dottoressa ma se non votiamo si fa un favore ai Pidioti, io non ci sto». C’è chi ha ringraziato: «È una brava persona lei che comprende i reali problemi e si da molto da fare per cercare di risolvere, grazie».

 


L’opposizione Il post è stato cancellato poche ore dopo, ma, come succede regolarmente, la copia dei post ha cominciato a circolare arrivando anche sul telefonino di chi non frequenta la pagina Facebook dell’assessore. Ben presto è approdata sui cellulari dei consiglieri di opposizione. A dirsi esterrefatto è Vladimir Castellini (Frateli d’Italia), ex capogruppo della maggioranza uscente, mentre Costantino Turrini, sempre FdI, parla di un post «inopportuno e fuori luogo, da parte di un’esponente delle istituzioni, siamo pubblici ufficiali». Non meno critico il gruppo della Lega, difatti Silvia Fiorini parla di «messaggio non chiaro e comunque contraddittorio, quindi l’astensionismo farebbe riaprire il punto di primo intervento? Abbiamo chiesto più volte di fare un’assemblea pubblica, ma ancora niente. Noi aspettiamo, altrimenti la faremo noi».

 


Una provocazione Per parte sua, l’assessore Ferrazzano ribatte «La mia voleva essere una provocazione positiva, un gioco non politico, un po’ spinto. Forse sono andata oltre. Tuttavia vanno lette anche le mie risposte e così si capisce che sono in realtà per il voto: si deve andare a votare. Invece di ribattere sul da farsi per riaprire, molti si sono concentrati sulla questione del non voto, parlano di invito anticostituzionale, mi contestano, ma li conosco, molti sono leghisti. Mi aspettavo risposte sul Punto di primo intervento. Quanto alle proposte, prendo a modello altri Punti di primo intervento che funzionano in Veneto: uno è nel trevigiano, dove sono riusciti a non chiudere grazie ad accordi con i medici di base. Se ci sono riusciti loro, perché non ci riusciamo qui? Prenderò contatti con l’Ulss2: la lotta per la riapertura del Pronto soccorso per me continua».

Roberto Massagrande

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