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Anziano legato e picchiato in casa

Torna l’incubo delle rapine in casa, nella Bassa veronese. Mercoledì sera, quell’incubo si è materializzato, e ha preso la forma di tre uomini, con accento dell’Est che si sono introdotti in un bel casolare ristrutturato di via Paina ad Angiari. In quella casa molto isolata, dal giardino curato e con un alto portone in ferro che delimita la stradina d’ingresso, abitano Adriano Sandrini, 76 anni e la moglie, Maria Grazia Palma, 66 anni, pensionati benestanti. Attorno la silente campagna, qualche fossato che delimita i terreni ora senza coltivazioni. Erano le 20.30 circa di mercoledì quando tre malviventi sono entrati in casa dopo aver rotto una finestra. Il casale è su due piani e si sviluppa più in lunghezza che in altezza. Ma il piano alto è disabitato. I malviventi hanno infranto un vetro del bagno al piano terra e poi sbloccato la serratura. Sandrini era già in camera da letto. La moglie indossava le cuffie per ascoltare la televisione in soggiorno e all’inizio non si è accorta di niente. I tre malviventi dopo essere entrati dalla finestra sfondata sono subito saltati addosso a Sandrini, lo hanno spintonato e picchiato, quindi lo hanno fatto alzare immobilizzandolo su una sedia, utilizzando come laccio la cintura dei suoi pantaloni. Hanno poi preso il suo telefonino cellulare e lo hanno mandato in frantumi. Volevano sapere dove la famiglia tenesse la cassaforte. È stato inutile per Sandrini negare che ci fosse il forziere. Uno dei malviventi, quello descritto come più violento, ha continuato a colpire l’anziano in volto. I tre erano incappucciati e indossavano guanti da lavoro. Nessun elemento, se non un presunto accento dell’Est, da fornire ai carabinieri che stanno seguendo le indagini. Ad un certo punto, la donna che nel frattempo si era appisolata si è svegliata di soprassalto ed è andata in camera trovando il marito sanguinante. I tre uomini erano ancora in casa, ma a quel punto, dopo un veloce passaggio in camera da letto, con i tremila euro trovati, sono scappati facendo perdere le loro tracce. La coppia non ha saputo fornire alcun elemento, nemmeno la via di fuga dei tre malviventi che è probabile avessero un complice in auto ad attenderli e a controllare che non arrivasse nessuno a casa. Quando è scattato l’allarme sul posto sono andati sia i carabinieri che una figlia della coppia che abita ad Aselogna. È stato così che si è scoperto che nell’ultimo mese, questo è stato il terzo episodio sospetto avvenuto a casa loro. Nel primo caso si era trattato di un furto. Qualcuno si era introdotto nell’abitazione ed aveva sottratto cento euro. Nel secondo caso, nell’abitazione c’era soltanto la donna, era da sola, e quando il malvivente l’ha vista è scappato. Fino ad arrivare al violento episodio dell’altra sera. I primi due episodi erano forse sopralluoghi in vista della rapina? La coppia è stata sentita dai carabinieri di Legnago e Verona, le domande di rito: se nell’ultimo periodo hanno cambiato fornitori di legna piuttosto che di gasolio, se hanno notato gente mai vista in zona, piuttosto che pescatori. Ma non è emerso nulla che possa indirizzare le indagini. Ieri, nel primo pomeriggio il sindaco Antonino Puliafito, ex maresciallo dei carabinieri, è stato in visita ai due anziani. «Il signor Sandrini è stato picchiato con violenza, ha un occhio pesto, un cerotto sul naso, poveretto fa pena. Mi ha spiegato che è stato soprattutto uno dei malviventi a continuare ad infierire su di lui. Per fortuna non hanno aggredito anche la signora. Si tratta di un bruttissimo episodio, per fortuna i tre sono scappati invece di continuare a malmenare. Poteva finire peggio. Credo molto nel lavoro dei miei ex colleghi e credo che svilupperanno le indagini e troveranno i responsabili». Aggiunge il sindaco: «Speravamo che le rapine nella Bassa fossero finite. In passato sono stati arrestati i componenti di una banda che aveva messo a segno diversi colpi. Adesso l’incubo sembra essere tornato. Per quanto riguarda il mio comune, a dicembre avevamo avuto un’impennata di furti, anche in casa. Ma non rapine. Adesso bisognerà stare tutti con le antenne dritte e segnalare subito qualsiasi movimento sospetto ai carabinieri». •

Alessandra Vaccari

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