<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Anguria e meloni freschi sotto una vera molonara

La molonara di Concamarise è pronta DIENNE FOTO
La molonara di Concamarise è pronta DIENNE FOTO
La molonara di Concamarise è pronta DIENNE FOTO
La molonara di Concamarise è pronta DIENNE FOTO

A segnare il passo della ripartenza a Concamarise è il ritorno della «molonara», il tradizionale chiosco, aperto davanti al municipio, che anche quest’anno offrirà fette di anguria e melone freschi, anche per ritrovare un po’ di quella normalità perduta in questi mesi. Si tratta forse dell’ultima «molonara» della Bassa veronese. Ecco perché l’amministrazione comunale ha fatto il possibile per aprirla anche quest’anno chiamandola «Na molonara fora dal Comune». Inizialmente doveva «Na molonara fora dal coronavirus» ma, vista l’attuale situazione, si è scelta la prima formula. Promossa dal Comune con alcuni esercenti locali, sarà caratterizzata da un format speciale, nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid. Il chiosco aprirà ogni giovedì di luglio, dalle 19.30, a partire da domani. Sotto al pergolato costruito dalla Confraternita dei «Nostalgici del tabar» con le «arele» di canna palustre, ci saranno tavoli e panchine distanziati. «È previsto l’uso di tovaglie monouso e ogni tavolo potrà ospitare al massimo quattro persone», dice Antonio Zaupa, assessore alla Protezione civile, «le panchine saranno sanificate ogni volta, con obbligo di mascherina e gel disinfettante». A vigilare sul rispetto delle norme saranno gli stessi amministratori locali. Le serate vogliono ricordare quando, una quarantina d’anni fa, questi chioschi erano molto diffusi nella Bassa veronese e scomparvero sotto le stringenti norme igieniche delle Ulss. All’evento partecipano l’associazione Mano nella mano, Osteria ai Cacciatori, Movida’s Cafe, Frutta Verdura e dintorni, Gaia Pizza che offriranno piadine, pizza, prosciutto e melone, dolci, granite, gelati che si potranno consumare sotto il chiosco. «È occasione per aiutare le attività del paese, mantenere vive le tradizioni e ritrovarsi», dice Alessia Menegotto, consigliere delegata alla Cultura. Non mancheranno i figuranti vestiti da contadini, musiche popolari, angurie nei tini pieni di acqua fresca. •

L.M.

Suggerimenti