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Andrea era già stato travolto da un trattore

Il luogo in cui è accaduto l’incidente
Il luogo in cui è accaduto l’incidente
Il luogo in cui è accaduto l’incidente
Il luogo in cui è accaduto l’incidente

Lo choc psicologico li accompagnerà ancora per molto tempo: i tre giovani ciclisti falciati sulla provinciale 19 a Cicogna di Roveredo, se la sono vista davvero brutta. «Stavamo provando la cronometro a squadre perciò viaggiavamo a velocità sostenuta in fila indiana», ricorda il direttore sportivo della Autozai Mauro Bissoli che chiudeva il gruppo con l’ammiraglia della squadra. «Il rettilineo di Cicogna fa al caso nostro, anche perché di solito i volumi di traffico sono inferiori rispetto a quelli di altre strade della Bassa». All’improvviso, mentre la fila di ciclisti si trovava all’altezza della zona artigianale, una Mercedes Classe A si è immessa da via Verona per raggiungere via Fossona, sull’altro lato della provinciale. L’automobile, condotta da un 56enne di Roveredo, ha colpito per primo Andrea Fagnani, che cadendo ha travolto Miki Scartezzini, 18 anni, di Bovolone. Infine, Giovanni Vito di Ronco, che ha festeggiato proprio ieri la maggiore età, ha sbattuto contro la portiera laterale del veicolo ed è caduto rovinosamente a terra. Le biciclette dei tre atleti sono andate completamente distrutte. «A guardare le bici sembrava impossibile che i nostri ragazzi si fossero salvati», sospira Bissoli. Il sedicenne ricoverato a Vicenza, in particolare, ha una lacerazione al muscolo della gamba sinistra ed è ancora scosso. Sarà difficile per lui salire di nuovo su una bicicletta, anche perché è il secondo incidente in pochi mesi: a Isola della Scala era stato travolto da un trattore assieme ad un compagno di allenamento. «Dobbiamo cercare di fare prevenzione, se non poniamo un freno ai comportamenti irresponsabili dei conducenti di veicoli uno sport sano ed entusiasmante come il ciclismo non avrà più un futuro», sbotta il dirigente della Ekoi-Petrucci Carlo Cordioli. «Chi guida un automobile spesso non si rende conto delle responsabilità che si assume, le pene devono essere più severe e venire applicate con rigore, altrimenti accadranno sempre incidenti. Questa volta ci è andata bene, ma poteva essere una strage: gli automobilisti sono troppo distratti», gli fa eco Bissoli. In via Cicogna sono intervenuti gli agenti della polizia locale dell’Adige Guà per i rilievi e per raccogliere testimonianze sulla dinamica dell’incidente. Il vicesindaco di Roveredo Claudio Cioetto, che lavora a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente, ha udito le sirene delle ambulanze ed è corso a vedere quello che era successo. «Quando ho visto che i ragazzi erano coscienti e parlavano ho tirato un sospiro di sollievo», racconta. Alcuni cittadini puntano il dito sull’immissione in Provinciale dalla zona artigianale, che avrebbe già creato in passato situazioni di pericolo. «Non sono di questo parere», risponde Cioetto. «L’incrocio risale ai primi anni Novanta e da allora ha registrato solo tre incidenti compreso quest’ultimo, non dovuto però alla conformazione della strada», chiarisce.

Paola Bosaro

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