<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
A Legnago aria inquinata e multe

Allerta smog: stop a stufe vecchie e legna scadente. E non si devono superare i 18 gradi

.
Legnago dichiara guerra all'inquinamento dell'aria da combustione
Legnago dichiara guerra all'inquinamento dell'aria da combustione
Legnago dichiara guerra all'inquinamento dell'aria da combustione
Legnago dichiara guerra all'inquinamento dell'aria da combustione

Aria sempre più irrespirabile a Legnago. E in città fioccano le multe contro stufe e camini troppo inquinanti. Il livello di polveri sottili (Pm10) misurato quotidianamente dalla centralina Arpav di via Togliatti, il 19 gennaio ha superato, per il quinto giorno consecutivo, il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, fissato per legge a protezione della salute umana. L’impennata, favorita dal ristagno dell’aria confermato dalla nebbia di questi giorni, ha spinto l’ufficio tecnico comunale a cambiare da «verde» ad «arancio» la soglia di allerta inquinamento. Tutto ciò con l’obiettivo di non incrementare ulteriormente le polveri sottili, prodotte da scarichi di auto, caldaie e impianti industriali.

Dal punto di vista pratico, il cambio di «colore» non comporterà ulteriori strette sul traffico, visto che il sindaco Graziano Lorenzetti già il 30 settembre, con un’ordinanza, ha deciso di fermare auto e camion a benzina Euro 0 ed Euro 1, macchine e mezzi pesanti diesel da Euro 0 ad Euro 2, motociclette e motorini Euro 0 nel capoluogo e nelle frazioni. Per contenere ulteriormente l’aumento dello smog, sindaco e tecnici del Comune stavolta hanno puntato l’attenzione su stufe, camini e generatori di calore a legna, o a altro tipo di biomasse legnose, presenti nelle case e nelle aziende cittadine. Il settore Lavori pubblici ed urbanistica di Palazzo de’ Stefani, pertanto, ha reso noto che da qui fino al prossimo aggiornamento di Arpav, la temperatura media nelle abitazioni e nei negozi dovrà essere abbassata di un ulteriore grado, da 19 a 18 gradi, con una fascia di tolleranza di due gradi. Per quel che concerne stufe ed altri generatori a legna, oltre agli impianti più vecchi classificati con una e due stelle secondo una scala regionale, non potranno essere accesi nemmeno gli apparecchi con tre stelle.

Questi limiti varranno solo nel caso in cui nella stessa abitazione vi sia un impianto di riscaldamento alternativo. Resta inoltre in vigore il divieto di accendere qualsiasi tipo di fuoco all’aperto, dai falò ai barbecue, compreso lo scoppio dei fuochi artificiali. Il municipio ha inoltre proibito lo spandimento di liquami fertilizzanti di origine zootecnica nei campi, con l’esclusione del letame.

Che il Comune sia attento a cosa esce dai camini delle case e delle imprese, lo dimostra l’incremento di sanzioni staccate dalla polizia locale nel 2021 a proprietari di impianti non a norma, o non correttamente utilizzati. Sono infatti salite da tre a quattro le multe, ognuna con un importo medio di 500 euro, compilate per fumo eccessivo proveniente dalle canne fumarie, impianti a gas, o stufe fuori norma. Non potendo gli agenti battere a tappeto le case di tutti i legnaghesi, questi controlli spesso scattano su segnalazione dei vicini o dei residenti del quartiere. Il caso limite si è registrato a Casette, dove un proprietario, a seguito del fumo eccessivo che proveniva dal camino di casa sua, segnalato a più riprese dai vicini, è stato multato per 500 euro. Questo dopo che i vigili avevano constatato non solo l’utilizzo di una stufa vecchia che non rispondeva alle omologazioni richieste dalle ordinanze comunali, ma anche l’impiego di legna non certificata come invece prevede la legge. «Per questo motivo», rimarca Luca Falamischia, assessore alla Sicurezza, «invitiamo i cittadini a segnalare tutte le anomalie, visto che il peggioramento della qualità dell’aria è dovuto anche all’utilizzo non conforme degli impianti di riscaldamento».

Suggerimenti