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Addio Augusta, nonna dei veronesi

Augusta Zordan in occasione del penultimo compleanno festeggiato alla casa di riposo
Augusta Zordan in occasione del penultimo compleanno festeggiato alla casa di riposo
Augusta Zordan in occasione del penultimo compleanno festeggiato alla casa di riposo
Augusta Zordan in occasione del penultimo compleanno festeggiato alla casa di riposo

Nonna Augusta raggiunge l'amata figlia Mariuccia a pochi giorni dalla scomparsa e cede il primato di donna più anziana della provincia ad una coetanea della città. Ad una sola settimana di distanza sono morte la figlia di 84 anni e la madre di 109. Si terranno oggi, alle 16, nella chiesa parrocchiale di San Gregorio, i funerali di Augusta Zordan vedova Camponogara, la centenaria più anziana della provincia che lo scorso 20 aprile aveva spento alla casa di riposo di Cologna 109 candeline. Ora il record di primavere passa ad Elisa Cailotto di Verona, nata lo stesso anno di Augusta, che il prossimo 29 luglio raggiungerà anch'essa il traguardo dei 109 anni. Intanto, però, Veronella ha perso una delle donne più conosciute del paese. Nata il 20 aprile del 1911 e madre di sei figli, Augusta ha cavalcato il secolo breve con piglio coraggioso e temperamento forte e volitivo. Figlia di agricoltori ed allevatori di Vestenanova, fin da piccola ha sempre lavorato di buona lena per portare a casa il pane per la famiglia numerosa. Ha sposato un compaesano, Silvio Camponogara, e si è trasferita assieme a lui in una corte di campagna di San Gregorio, in via Dossi, per lavorare i campi. «A Vestenanova non avevamo nulla, a parte qualche pecora e capra», ricordava qualche anno fa la centenaria. La vita dei due coniugi e dei loro sei bambini è stata dura. «Avevamo poco da mangiare e tiravamo avanti con quello che ci dava la campagna», raccontano i familiari, scossi dai due decessi ravvicinati di figlia e madre. Molto devota, Zordan tutte le domeniche partecipava alla messa delle 6 del mattino nella parrocchiale di San Gregorio. «Ha sempre amato il canto e quando tornava a casa ci svegliava tutti intonando canzoni sacre e popolari», rammentava la figlia in occasione di una festa in suo onore celebrata alla «Cardo». Il figlio Lino, con cui Augusta ha vissuto fino a sette anni fa, è commosso e fatica a parlare. «Una mamma non dovrebbe mai morire», si limita a commentare tra le lacrime. Purtroppo, le rigide prescrizioni per fermare il contagio di Coronavirus hanno impedito ai familiari di andare a trovare la nonnina per oltre tre mesi. «È stato un periodo triste per noi e per lei; mia madre si sentiva sola e la sua salute ne ha risentito», confida Lino. Anche quando c'è stata di nuovo la possibilità di incontrare i parenti, per nonna Augusta è stata dura. «Ci vedevamo attraverso un vetro, ma noi dovevamo indossare guanti e mascherina, lei non riusciva nemmeno a riconoscerci», riferisce ancora il figlio. Nonostante l’emergenza sanitaria, l'attenzione e l'affetto di medici, educatori ed operatori della «Cardo» per nonna Augusta non sono mai mancati. Tanto che hanno deciso di farle festeggiare comunque il 109° compleanno lo scorso 20 aprile, anche se le restrizioni per il Coronavirus erano ancora in atto, con torta, candeline e canzoni di rito. La centenaria faticava già a parlare, ma si è molto emozionata. Ha ricevuto a distanza gli auguri del sindaco di Veronella Loris Rossi e quelli del predecessore Michele Garzon, affezionato alla Zordan come se fosse stata una sua parente. «Mi ha accompagnato per tutti i 10 anni dei miei due mandati, le ho sempre portato gli auguri di persona e l'avrei fatto pure quest'anno, se non ci fosse stato di mezzo il Covid», riferisce Garzon. Non sarà facile dimenticare la nonnina di Veronella, con il suo viso e il carattere tenace. Augusta Zordan lascia i figli Lino, Alice, Rina, Bertilla e Graziosa. •

Paola Bosaro

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