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A 96 anni Maria ama calcare le scene

Maria Bersan tra «ragazze» dell'Artefatto. Lei è quella al centro
Maria Bersan tra «ragazze» dell'Artefatto. Lei è quella al centro
Maria Bersan tra «ragazze» dell'Artefatto. Lei è quella al centro
Maria Bersan tra «ragazze» dell'Artefatto. Lei è quella al centro

A 96 anni fa ancora teatro. Potenza della lupatotina Maria Bersan, «nonna Maria» e di una ventina di sue colleghe perlopiù di età matura che, assieme a lei, di tanto in tanto calcano la scena per conto dell'Artefatto teatro, compagnia amatoriale cittadina attiva dal 2015. Maria è la beniamina del gruppo, tutte la coccolano per la passione che mette nelle rappresentazioni del regista Fabrizio Piccinato. Per come recita, canta, si muove sulla scena e sta ai tempi, nonostante l'anziana attrice lamenti un minimo di sordità. In ordine di tempo, l'ultima riprova dell'eccezionalità dell'interprete over 90 c'è stata qualche giorno fa a Ronco, per la Festa dei nonni alla casa di riposo delle Piccole figlie di San Giuseppe. Per le nonne ospiti della struttura ronchesana, davanti a un pubblico delle grandi occasioni, Maria e le altre «ragazze» dell'Artefatto hanno interpretato un gruppo di fattucchiere nella commedia parlata e cantata, con interpretazioni anche individuali, dal titolo «Cuore di strega». A spettacolo terminato Maria assicura che è la sua ultima interpretazione. Motivo? «Non sono più quella di una volta», rimarca, dimenticando che anche il buon vino migliora, invecchiando. Ma dopo essersi ricaricata con un bicchiere d'acqua e con qualche minuto di riposo, l'anziana ma vivace signora Maria riparte in quarta e invita gli amici al recital nel suo paese, a casa Novarini, per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università del tempo libero. Il recital ricorderà la benemerita figura di Giovanni Benaglio. Sul palco, ex allievi del poeta scomparso l'anno scorso, tra i quali Maria. A Benaglio la donna riconosce il merito d'averle fatto accendere la scintilla della recitazione quando stava frequentando l'Università del tempo libero. E che proprio il teatro l'ha aiutata molto a superare i «mali» seguiti alla morte del marito. «L'annuncio di smettere da parte di Maria è scaramantico: da anni ormai glielo sento ripetere. Nei fatti, però, nasconde la lucidità e la determinazione che la stanno facendo proseguire con il teatro popolare e la voglia di esserne coprotagonista», osserva il regista Piccinato. La donna minimizza se le si domanda cosa prova quando va in scena. «L'emozione è sempre forte, ma tutti possono farcela, anche gli anziani, se come me vengono spinti dal tifo delle “ragazze” che mi sostengono e mi gratificano costantemente». Teatro come cura del corpo e dello spirito per tenere lontane anche le «pastiglie» che Maria assicura di non saper neanche cosa siano. •

Piero Taddei

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