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«È assurdo far pagare i disinfettanti ai Comuni»

Disinfettanti a pagamento anche per i Comuni: sale la protesta dei sindaci dei piccoli paesi. L’emergenza legata al Coronavirus ha avuto risvolti anche sulle casse dei municipi. Tanto da indurre Antonino Puliafito, primo cittadino di Angiari, piccolo centro della Bassa che conta 2.300 abitanti, a protestare direttamente con la direzione dell’Ulss 9 Scaligera. «Dall’Azienda sanitaria», sottolinea il sindaco, «ci sono arrivati i moduli per ordinare i disinfettanti che saranno a disposizione non solo del personale municipale, ma anche di chi frequenta il centro anziani e per le scuole. Siamo stati informati che dovremo pagare tale materiale, chiedendo in seguito, eventualmente, il rimborso allo Stato». Da qui è scaturita la critica di Puliafito: «Possibile che per la distribuzione di tali articoli indispensabili per garantire l’igiene delle persone che frequentano i luoghi pubblici affollati vengano pretesi soldi direttamente dai municipi? Per enti di piccole dimensioni come il nostro pure una spesa apparentemente minima, come quella legata per l’appunto all’acquisto dei disinfettanti, può incidere negativamente sulle casse comunali. Eppure già versiamo una quota annuale pro-capite all’Ulss per i servizi sociali garantiti, in base alle necessità, ai nostri residenti». Puliafito, tuttavia, non dà la colpa all’Ulss 9 Scaligera se, alla fine, il Comune dovrà sborsare fondi propri per acquistare 25 confezioni di disinfettante di vario formato. «Se siamo arrivati a questo punto», attacca il primo cittadino di Angiari, «è perché il Governo centrale non si è dotato, come noi amministratori auspichiamo, di un fondo speciale per tale evenienza, attraverso il quale fornire il materiale necessario agli enti che operano capillarmente sul territorio a servizio dei cittadini».

F.T.

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