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Palumbo: un'indagine

Studentessa in dad bendata per l'interrogazione. Rete studenti: «Quello al liceo Montanari non è l'unico episodio»

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Una protesta a favore della scuola in presenza in piazza Bra (foto Marchiori)
Una protesta a favore della scuola in presenza in piazza Bra (foto Marchiori)
Una protesta a favore della scuola in presenza in piazza Bra (foto Marchiori)
Una protesta a favore della scuola in presenza in piazza Bra (foto Marchiori)

AGGIORNAMENTO:

«Dopo la denuncia del liceo Montanari un sacco di studenti ci ha scritto: chi interrogato con il viso contro al muro, chi con le mani alzate, chi con il viso schiacciato sullo schermo. Sembra che un voto valga più della dignità e dell’apprendimento di ciascuno di noi». Lo sostiene in una nota, riportata dall'agenzia Askanews, Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli studenti Medi di Verona.

«Situazioni vergognose - prosegue Velotta - frutto di un sistema di valutazione che denunciamo da anni. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, vanno presi dei provvedimenti immediati per i docenti in questione ma soprattutto va rimesso in dubbio l’intero sistema-scuola che, durante la dad, ha reso manifeste a tutti le sue carenze strutturali».

Secondo Lorenzo Baronti, della Rete degli Studenti medi di Verona, allievo dell’istituto dove si è verificato l’episodio «non è la prima docente che, durante le lezioni in didattica a distanza, decide di instaurare un clima del tutto inadatto per la nostra crescita e formazione. La Didattica a distanza è già di per se un sistema fallace, che allontana lo studente dalla scuola e dal resto della comunità studentesca, non può diventare un pretesto per azioni intimidatorie nei confronti di chi sta sostenendo una prova di valutazione».

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L’Ufficio scolastico regionale del Veneto ha avviato accertamenti nel liceo di Verona dove un’allieva di 15 anni sarebbe stata indotta da una professoressa a bendarsi con una sciarpa mentre era collegata a distanza, per evitare che potesse copiare durante una interrogazione.

La vicenda - di cui riferiscono fonti di stampa  - era stata denunciata dalla Rete degli studenti per il Veneto. Individuato l’istituto, la direttrice scolastica Carmela Palumbo ha contattato il dirigente che ha sentito i ragazzi e i docenti, per ricostruire l’accaduto ed eventualmente prendere provvedimenti.

«In questo momento - ha detto Palumbo all’ANSA - non possiamo esprimere giudizi su un episodio che pare un eccesso di zelo che ha portato a un comportamento discutibile, scaturito dalla difficoltà a gestire in dad la situazione delle verifiche», ha concluso.

 

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