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Conto alla rovescia

Vino, icona del made in Italy nel mondo. A Roma la presentazione della prossima edizione di Vinitaly

Saranno presenti più di 4000 aziende e si registra un record di incoming con buyer è top buyer provenienti da 68 Paesi
A Roma la presentazione della prossima edizione di Vinitaly, col ministro Lollobrigida
A Roma la presentazione della prossima edizione di Vinitaly, col ministro Lollobrigida
Presentazione Vinitaly 2023

Alla presenza del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, del presidente di Veronafiere Federico Bricolo e dell’ad Maurizio danese e stata presentata l’edizione numero 55 di Vinitaly che si terrà a Verona dal 2 al 5 aprile. Saranno presenti più di 4000 aziende e si registra un record di incoming con buyer è top buyer provenienti da 68 Paesi.

 

Icona del made in Italy

Il vino italiano si scopre sempre più decisivo in chiave made in Italy. Lo dice l'analisi presentata oggi dall'Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia in occasione della conferenza stampa della rassegna, in programma dal 2 al 5 aprile a Verona. L'industry vinicola del Belpaese vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530 mila aziende con circa 870 mila addetti, ed è in cima alla speciale classifica relativa alla bilancia commerciale del made in Italy "tradizionale", quello delle 4A (Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione) che vale ogni anno circa 200 miliardi di euro. Il contributo del vino, evidenzia l'analisi presentata da Carlo Flamini di Unione italiana vini e Giuseppe Schirone di Prometeia, "non si limita alla filiera agroalimentare, ma si allarga al made in Italy nel suo insieme: dall'analisi di oltre 40 settori rappresentativi delle cosiddette 4A, il vino, con 7,4 miliardi di euro di esportazioni nette, si colloca nel 2022 al primo posto per livello del saldo commerciale, lasciandosi alle spalle altri campioni del Made in Italy nel mondo, sia del sistema moda che della meccanica strumentale.

Una scalata, quella del prodotto agricolo italiano più richiesto nel mondo, partita dal quarto posto del 2011 sino alla performance di oggi, con il sorpasso su altri comparti icona del lifestyle italiano come la gioielleria/bigiotteria (+6,8 miliardi di euro), la pelletteria (+6,7 miliardi di euro) e l'abbigliamento (+6,4 miliardi di euro)".

 

La crescita passa dall'export

"Troppo spesso il vino non è considerato dalla comunità economica per la sua reale dimensione - dice l'amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese - Il settore, con le sue imprese, è cresciuto ed ha affinato la propria managerialità fino a diventare un capitale strategico del prodotto Italia. Siamo convinti che il vino sia una ricchezza straordinaria per l'Italia e che, come testimoniano i numeri presentati nel rapporto, la strada per l'ulteriore crescita debba necessariamente passare dall'export. È questo anche il traguardo di un Vinitaly che ha destinato gran parte delle proprie risorse in funzione di un allargamento globale della platea business e per il radicamento all'estero sui mercati emergenti e maturi".

 

Occhio rivolto alle aziende

«Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende che operano sui mercati», spiega ì Federico Bricolo, presidente Veronafiere. «Un’evoluzione prevista dal piano industriale, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente l’identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale. Il risultato della campagna straordinaria di incoming realizzata quest’anno ci proietta verso il Vinitaly del futuro, leva per la competitività e la crescita di questo settore strategico del made in Italy».