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Edizione 55

Vinitaly, la difesa del Made in Italy: ministri uniti e oggi c'è Giorgia Meloni

La manifestazione apertasi in Fiera e in programma fino a mercoledì, è il simbolo della tutela del Made in Italy in senso lato, ben oltre quindi il vino. Un fatto che emerge chiaramente tra i padiglioni della Fiera, sempre più caratterizzato dal “fare affari”, oltre che essere una vetrina.
Degustazioni. Il Vinitaly iniziato ieri si chiude mercoledì
Degustazioni. Il Vinitaly iniziato ieri si chiude mercoledì
Primo giorno al 55° Vinitaly

Sembra un gioco di parole. E per certi aspetti una tautologia. Ma dire che il Vinitaly, apertosi in Fiera e in programma fino a mercoledì, è il simbolo della tutela del Made in Italy in senso lato, ben oltre quindi il vino, è un fatto. Che emerge chiaramente tra i padiglioni della Fiera, sempre più caratterizzato dal “fare affari”, oltre che essere una vetrina. Ma, oltre agli operatori del settore, espositori negli stand, sono i politici nazionali e regionali a dare un chiaro segnale che l’Italia vuole difendere e tutelare i propri marchi, dal vino agli altri prodotti. Tra l’altro, a pochi metri dalla Fiera, c’è Eataly che pure nel nome contiene la tipicità dei prodotti enogastronomici italiani.

Il Governo, ampiamente rappresentato al Vinitaly - oggi è atteso il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni - detta la linea su questo fronte con il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, esponente di Fratelli d’Italia, il partito di cui è leader la Meloni stessa. «Demonizzare il vino è un errore» spiega il ministro. Il quale registra a Bruxelles «una grande e trasversale sintonia nella difesa della nazione e dei prodotti italiani da attacchi e aggressioni strumentali, che mettono in discussione il principio stesso del libero mercato».

 Una prima vittoria

In questa azione di contrasto «l’Italia non è sola», rivela il ministro. «Ci sono altre nazioni che seguono la strada da noi indicata». Lollobrigida rivendica una prima vittoria, «quella che ha portato a togliere vino e carne dalla lista degli alimenti ritenuti dannosi. Il ministro esprime la sua «soddisfazione per la presentazione della proposta di legge di Fratelli d’Italia sull’enoturismo, che auspico venga approvata in tempi brevi dal Parlamento. L’obiettivo è proporre una norma che permetta di riconoscere il giusto valore a tutto il percorso del vino», con «regole certe per tutelare un settore economico strategico».

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Lollobrigida, a margine della esposizione dei quadri di Bacco di Caravaggio e Reni a Vinitaly - dice che «ho avuto il piacere di ricevere la visita nei giorni scorsi del mio omologo francese e due settimane fa di quello spagnolo che sono venuti da me per ragionare su come far sistema tra le Nazioni principali dell’Europa che conoscono la qualità». La qualità alimentare è «un elemento essenziale e tradizionale delle nazioni del Mediterraneo. Faremo questo lavoro insieme con il metodo che va usato: dentro i confini ci si divide, fuori ogni governo rappresenta tutti gli italiani, gli spagnoli e i francesi. Per tanto tempo noi italiani»; conclude, «abbiamo fatto meno del necessario mentre gli altri che hanno lavorato bene sono cresciuti».

Il Veneto rappresenta il 26% dell'export nazionale

Parlando invece degli attacchi e delle conseguenze che potrebbero esserci dalle nuove normative Ue sul vino, è il presidente della Regione, Luca Zaia, leghista, a ricordare che solo il Veneto, con 12 milioni 500mila ettolitri di produzione rappresenta il 36 per cento dell’export nazionale, cioè 2,8 miliardi. E sottolinea che «questa è un’aggressione che penalizza il nostro Paese dal punto di vista economico; dall’altro, è anche una battaglia identitaria, che noi dobbiamo condurre fino in fondo. Si inizia con l’etichetta del vino, che è un modo per togliere identità ai territori», spiega Zaia, «si passa alla carne sintetica e poi ovviamente verranno messi a repentaglio i 4.500 prodotti tipici italiani, tra i quali 350 prodotti tipici veneti».

[[(article) Luca Zaia a Casa Athesis]]

La Regione, dunque, all’interno del sistema Paese, pronta a sostenere la battaglia per l’affermazione del Made in Italy, tema peraltro ribadito anche dal ministro alle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, leader della Lega, vicepresidente del Consiglio come Antonio Tajani, agli esteri, coordinatore nazionale di Forza Italia.

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Vino e cultura

Il Made in Italy del vino e dei prodotti alimentari va però oltre, toccando il mondo della cultura, altro elemento identitario dell’Italia, rimarca il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, di FdI. «La consapevolezza del nostro patrimonio culturale», dice, «che non è la grandeur, è la consapevolezza del contributo che noi siamo in grado di dare a tutti. Lavoreremo per proiettare questo nuovo, positivo, immaginario italiano nel mondo».

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Enrico Giardini