<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
il focus

Vinitaly, agroalimentare e turisti: «Sostegni alle aziende»

Gli esponenti del governo al convegno su «Vino, salute, impresa e turismo». Urso: «Entro fine mese una legge che tuteli e promuova il comparto». Santanché: «Il portale “Italia.it“ metterà in rete tutti i cammini e percorsi»
Il vino tricolore è uno straordinario richiamo per il turismo internazionale
Il vino tricolore è uno straordinario richiamo per il turismo internazionale
Il vino tricolore è uno straordinario richiamo per il turismo internazionale
Il vino tricolore è uno straordinario richiamo per il turismo internazionale

«Il Made in Italy non è solo un brand, è uno stile di vita. Agroalimentare, abbigliamento ed arredo sono i tre cardini dell’Italian life style copiato in tutto il mondo, che contraddistinguono come ci nutriamo, come vogliamo apparire e in che contesto ci piace vivere. Per tutelare questa nostra dimensione entro fine mese vareremo in forma di collegato alla manovra economico finanziaria un testo di legge».

L’annuncio è del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto a Vinitaly nell’ambito del convegno su «Vino, salute, impresa e turismo», al quale hanno partecipato anche i colleghi, Daniela Santanché con delega al Turismo e Orazio Schillaci, alla Salute. «Il testo sul Made in Italy – prosegue - si articolerà i tre punti: competenze, anche digitali, e formazione; risorse disponibili per agevolare il fare impresa; contrasto migliore e più efficace della contraffazione».

Uno degli asset sarà appunto l’agroalimentare il cui pilastro in termini di fatturato interno ed estero è rappresentato dal vino, che tutti i ministri si impegnano a difendere. «Non stiamo parlando di una bevanda, ma di un prodotto che è sinonimo di cultura, arte, salute», introduce il presidente della commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo, che ricorda come invece il vino in Europa sia sotto attacco, minacciato nell’etichettatura con health warning, proposta dall’Irlanda, e dalle segnalazioni con nustriscore nei punti vendita.

Il ministro Schillaci torna a precisare che «il vino assunto in modica quantità è parte integrante della dieta mediterranea ed è dimostrato che abbia effetti benefici sulla salute, senza provocare dipendenze marcate come accade invece nel contesto Irlanda». Concetto rafforzato dalla testimonianza del professor Antonino De Lorenzo, ordinario di Alimentazione e nutrizione umana all'Università Tor Vergata di Roma.

Non solo, il vino tricolore è uno straordinario richiamo per il turismo internazionale. Quindi è motore economico che ha ancora tanti spazi di valorizzazione. «L'enoturismo è fondamentale, perché non è solo turismo sostenibile, in riferimento all’ambiente e ai flussi – afferma Santanché -. L'anno scorso, in periodo di vendemmia ci sono stati 10 milioni di persone che hanno voluto provare questa esperienza unica. Come Governo dobbiamo fare di più, perché non sempre siamo riusciti fino ad ora a mettere a reddito il nostro patrimonio culturale ed esperienziale».

Cosa vuole il turista che viene in Italia? “Proprio un’esperienza che racchiude storia e valori, incluso il mangiare bene. Abbiamo 526 vini certificati, quindi cosa dobbiamo fare? Creare una rete, tra cammini e percorsi da mettere a sistema. Con il portale Italia.it vogliamo farlo e abbiamo bisogno di tutti gli operatori del territorio, perché il primo approccio del turista è oramai digitalizzato”, aggiunge invitando alla partecipazione. Portare i turisti ma anche nuovi residenti in aree del Paese magari poco conosciute, ma di grande fascino è uno degli obiettivi del Governo Meloni. “Tra i prossimi provvedimenti su cui stiamo lavorando uno riguarda il territorio, la promozione dell’Italia e il ripopolamento dei piccoli centri”, rivela Urso. “Possiamo chiamarlo così: "Lavora nel mondo, vivi in Italia'. Vogliamo attrarre i professionisti digitali per ripopolare i borghi italiani. L'iniziativa riguarderà coloro che, pur mantenendo la propria attività fuori dai nostri confini decidono di vivere lungo lo Stivale, approfittando delle opportunità del lavoro a distanza”, conclude Urso.

 

 

Valeria Zanetti