<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
DENOMINAZIONI

Soave, unità geografiche «Ecco il valore aggiunto»

Sandro Gini presidente del Consorzio del Soave
Sandro Gini presidente del Consorzio del Soave
Sandro Gini presidente del Consorzio del Soave
Sandro Gini presidente del Consorzio del Soave

Il paesaggio e le Unità geografiche Aggiuntive rappresentano i trampolini della valorizzazione vitivinicola per il Consorzio di Tutela del Soave anche a Vinitaly. «Stiamo lavorando ad una progettualità che metta al centro non soltanto il nostro vino ma anche l’unicità paesaggistica e culturale della zona di produzione», spiega il presidente Sandro Gini.
«Il messaggio di fondo che vogliamo lanciare, in Italia così come all’estero, è quello di un comprensorio produttivo incontaminato da un punto di vista paesaggistico grazie al lavoro di gestione e di conservazione del viticoltore per tutelarne la bellezza. Con questo approccio produrre vini di qualità significa operare per la conservazione e la valorizzazione del nostro sistema produttivo».

Le Colline Vitate nel Pris In questa direzione si inserisce l’ingresso delle Colline Vitate del Soave alla Associazione Pris, associazione dei Paesaggi rurali di interesse storico, recentemente costituitasi. La doc che ha come perno il vino bianco di origini vulcaniche ottenuto con un minimo di 70% di Garganega e il 30% di Trebbiano di Soave o Chardonnay, oggi conta 86 aziende, una superficie vitata di 5.300 ettari e coinvolge tredici comuni dell’Est veronese, per una produzione media di 40,3 milioni di bottiglie.

Imbottigliamenti in calo «Nel 2022 abbiamo registrato una flessione degli imbottigliamenti di circa il 10% rispetto alla media degli ultimi dieci anni», continua Sandro Gini. Una flessione che il presidente della doc riconduce anche al notevole aumento dei costi di produzione per gas, energia, vetro, imballaggi, tappi, alluminio o forza lavoro che ha ingessato molti settori che si muovono a rilento e senza un orizzonte temporale definito, comportando un rallentamento dei consumi.
«L’andamento è, comunque, in linea con le dinamiche mondiali che, a parte il rimbalzo post pandemia del 2021, vedono una generale riduzione del consumo probabilmente anche per gli orientamenti dell’Ue in tema di alcool», prosegue Sandro Gini. «Tale situazione in ogni caso si allinea con quelle che sono le volontà del Consorzio in tema di ricerca di una maggiore qualità. Vogliamo, infatti, ricercare un maggior orientamento al mercato attraverso una selezione dei vigneti più vocati alle produzioni di valore anche attraverso una riduzione dei volumi prodotti».

Lo stand alla manifestazione A Vinitaly il Consorzio di tutela preannuncia quest’anno uno stand totalmente rinnovato: «Lo abbiamo reso più moderno, arioso e dinamico, cercando di utilizzare le parole chiave del Manifesto programmatico del Soave: giovane, bello, smart. Abbiamo puntato sia su attività a servizio delle aziende, con focus di approfondimento specifici, sia su iniziative dedicate al pubblico, a carattere più divulgativo ed esperienziale come il Soave abbinato al poke, una delle tendenze del momento nel food», continua Sandro Gini.
Senza dimenticare di far luce su una viticoltura con terroir diversi che hanno sviluppato una medesima propensione alla qualità, basata su simili caratteristiche pedoclimatiche, storia geologica, esposizioni e altimetria. «Daremo visibilità alle Unità Geografiche Aggiuntive a partire proprio dalle grafiche del nostro spazio. E nella “Smart enoteca” sarà possibile degustare tutti i Soave presenti e in tempo reale saperne di più utilizzando un semplice QR code», conclude Sandro Gini.•.

Monica Sommacampagna