<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
la giornata

Dal Veneto all’Abruzzo, per Meloni il «giro d’Italia» in otto ore

Tra selfie e visite aIle cantine, bagno di folla per il capo del Governo. Brindisi negli stand e saluti di incoraggiamento «Forza Giorgia» mentre sfila nei padiglioni macinando chilometri. «Ce la sto mettendo tutta»
Il bagno di folla Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, fa un selfie durante il suo giro nei padiglioni, tra incontri e visite a cantine FOTO MARCHIORI
Il bagno di folla Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, fa un selfie durante il suo giro nei padiglioni, tra incontri e visite a cantine FOTO MARCHIORI
Meloni, visita allo stand Cadis 1898

Macina chilometri. Dentro e fuori gli stand. Per otto ore. Tailleur blu con pantaloni, scarpe comode blu con suola bianca. La prima volta al Vinitaly di Giorgia Meloni da presidente del Consiglio - la prima donna a rivestire questo incarico pubblico - è un Giro d’Italia delle cantine. «Forza Giorgia», e ancora «Ciao bellaa», «Giorgia, grande», tra selfie e foto di gruppo, per la leader di Fratelli d’Italia. «Ce la sto mettendo tutta», risponde ai cittadini incontrati a Vinitaly. Arriva alle 10, la Meloni. Entra nel quartiere fieristico dal piano terra della palazzina uffici.

«Sono molto affezionata a Vinitaly e non potevo mancare in questa edizione che ha avuto una massiccia presenza del governo. È un segnale che volevamo dare di attenzione a questo mondo e di attenzione al mondo delle fiere», aggiunge. «E la fiera di Verona è tra le più importanti».

Dopo un primo bagno di folla - tantissime le donne che la avvicinano per salutarla - Giorgia Meloni raggiunge nell’auditorium Verdi i ministri dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del turismo Daniela Santanchè, tutti di FdI. Premia lei le classi vincitrici del settimo Concorzo enologi degli Istituti agrari indetto dal ministero dell’agricoltura con il Crea, l’ente di ricerca sull’agroalimentare. Ed è lì che lancia l’idea del «liceo del Made in Italy» - articolo a sinistra - che già fa discutere.

«Ringrazio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che con la sua presenza a Vinitaly ha ribadito la centralità socioeconomica, culturale e identitaria di questo settore strategico del made in Italy che vale quasi otto miliardi di export, con un valore espresso dalla filiera di oltre 31 miliardi», commenta il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. Tra ruolo istituzionale e presenza popolare, il Giro della Meloni prosegue al padiglione del ministero dell’agricoltura con gli incontri con il presidente della Repubblica Serba, Aleksandar Vučić, del primo ministro dell’Albania, Edi Rama.

Poi la tappa allo stand della Regione Veneto, ospite del presidente Luca Zaia. Una statuetta con il leone di San Marco è l’omaggio al presidente del Consiglio, prima di un brindisi con Prosecco. Ma con Zaia ha parlato anche di autonomia? «Non ho bisogno di parlare di autonomia, con lui. Siamo abbastanza avanti, mi pare», assicura Meloni, rimarcando quindi che l’obiettivo non è soltanto della Lega, di Zaia, ma anche di Fratelli d’Italia, alleati con Forza Italia al governo.

Il tour nell’Italia vinicola - «perché sono le imprese che creano ricchezza e lo Stato deve sostenerle e non mettersi di traverso» - prosegue in Veneto, tra saluti e selfie ai titolari delle aziende affacciati agli stand e qualche visita. Dalla Cadis 1898, di Soave, alla Aldegheri, di Sant’Ambrogio di Valpolicella, alla Spumanti Valdo, di Valdobbiadene, dove la Meloni incontra anche il sindaco Damiano Tommasi e il vescovo Domenico Pompili. Si prosegue in Umbria, a Famiglia Cotarella, quindi nella Marche, quindi in Campania, alla Guido Marsella, poi in Toscana, alla Tenuta Monteloro, e poi in altri padiglioni Terra Moretti - dove si ferma quasi un’ora, anche per uno spuntino - e Lungarotti. E poi l’Abruzzo, la Puglia. Un Giro d’Italia terminato intorno alle 18.

Si aspettava un’accoglienza così calorosa? «Essere a rassegne come questa è sempre un modo per testare il proprio lavoro, se si fa un buon lavoro questo viene percepito. «Sappiamo che il settore vinicolo è stato tra i più colpiti dalla pandemia e molto abbiamo discusso su come si potesse aiutare questa filiera. E siamo contenti di essere finalmente riusciti ad avere manifestazioni massicce come questa e partecipate dal grande pubblico. È sicuramente un grande ritorno alla normalità», dice ancora la Meloni.

«Un grande invito per la prossima fiera, è un arrivederci. E un grande ringraziamento per il sostegno che ha dato al mondo del vino con questa sua presenza», dice ancora il presidente Bricolo. La giornata di Giorgia a Meloni a Vinitaly si conclude con un arrivederci, dunque, dopo aver avvicinato centinaia di persone, stretto mani, fatto selfie e fotografie. Un tour in uno dei prodotti simbolo del Made in Italy, il vino, con tutti i mondi a cui viene accostato. La cultura, l’arte figurativa, la poesia. Ma è anzitutto economia.

La prima volta di Giorgia Meloni al Vinitaly da presidente del Consiglio dei ministri lascia il segno. «Brava Giorgia», urlano due ragazze, come tanti degli operatori e dei visitatori che fino a domani popoleranno i padiglioni della Fiera.

Enrico Giardini