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GOVERNO

«Certifichiamo il vino made in Italy»

Il ministro Francesco Lollobrigida  A Vinitaly il suo Ministero ha organizzato un convegno su vino e salute
Il ministro Francesco Lollobrigida A Vinitaly il suo Ministero ha organizzato un convegno su vino e salute
Il ministro Francesco Lollobrigida  A Vinitaly il suo Ministero ha organizzato un convegno su vino e salute
Il ministro Francesco Lollobrigida A Vinitaly il suo Ministero ha organizzato un convegno su vino e salute

«Quest’anno sul vino è entrata una partita dannosa, a partire dalla proposta di etichette salutistiche chieste dall’Irlanda. Vinitaly sarà la nostra trincea di controinformazione positiva, e su questo il governo sarà massicciamente presente con una compartecipazione attiva alla manifestazione internazionale più importante per il vino italiano». E infatti il ministro dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste Francesco Lollobrigida ha chiamato a raccolta a Veron a anche i colleghi Schillaci (ministro della salute), Santanché (Turismo) e Urso (Made in Italy Urso) perché «per tutelare e valorizzare al meglio le nostre eccellenze occorre fare sistema».
Soprattutto in un periodo di turbolenze che potrebbero mettere a rischio un prodotto simbolo dell’Italia.

Ministro, i numeri di questa edizione ribadiscono la centralità di Vinitaly nel sistema promozionale in Italia e all’estero. Lei nei giorni scorsi ha sottolineato come questo «sia il momento per far sì che le nostre filiere industriali trovino in Italia la loro casa e che siano sempre meno incentivate a rivolgersi a manifestazioni fieristiche estere». Come vede quindi il futuro delle nostre fiere e, nello specifico, di Vinitaly? Quale il ruolo nei confronti della filiera nazionale ma anche dei mercati internazionali? Il «Salone internazionale dei vini e distillati» da 55 anni è uno degli appuntamenti più significativi per i produttori dell’intera filiera vinicola. Per rafforz
are ancor di più la nostra economia dobbiamo fare sistema e marciare coesi per promuovere e salvaguardare l’immagine dell’Italia e del Made in Italy. Sarà molto interessante seguire gli sviluppi dell’alleanza strategica e finanziaria di Parma Fiere con Milano Fiere per armonizzare e valorizzare congiuntamente «Cibus Parma» e «Tuttofood Milano» dando vita ad un unico e grandissimo evento sull'enogastronomia e sulle nostre produzioni di eccellenza. È questo quello che io intendo quando parlo di Sistema Italia. Solo presentandosi in maniera coesa ai grandi appuntamenti internazionali la nostra Nazione può ambire a diventare una piazza sempre più attrattiva per i grandi buyers europei.

Nonostante i numeri positivi di questo inizio 2022, le preoccupazioni dei produttori sono legate agli aumenti dei costi, ai rapporti tesi con la Gdo e alla mancanza di vetro. Le associazioni chiedono un dialogo con tutta la filiera. Quali sono le principali misure sulle quale sta lavorando il suo Ministero che riguardano il settore agricolo, e in particolare il vino? Quali avranno effetti a breve termine?
Nella Legge di Bilancio abbiamo inserito agevolazioni per l’intero comparto agricolo, come l’esenzione Irpef, l’azzeramento dei contributi per i giovani imprenditori agricoli e il fondo per l’innovazione e la digitalizzazione, tutti strumenti pensati per agevolare le imprese ed aiutarle a fronteggiare questo periodo di crisi, dovuto alla Pandemia prima e ora al conflitto in Ucraina. Nella nuova Pac, l’OCM riserva al settore vino un fondo con una dotazione pari a 323,8 milioni di euro per ciascuna campagna 2023/2027 (98 milioni destinati alla promozione nei Paesi terzi). Un ulteriore strumento di tutela sarà a disposizione del settore vitivinicolo, attraverso la piena operatività del «decreto contrassegni» che certifica l’autenticità dei vini a denominazione e contiene sistemi anticontraffazione per la tracciabilità digitale. Continuiamo a lavorare per la digitalizzazione dell’informazione e prevediamo di assegnare contributi a favore di produttori di vino Doc e Igt che investono in sistemi digitali con il QR code.

Le imprese del settore stanno scommettendo molto sulla sostenibilità, fondamentale anche per essere maggiormente competitive...
L’Italia è una tra le prime nazioni europee a essersi dotata di una «certificazione di sostenibilità» per le proprie produzioni agricole, con l’approvazione del disciplinare di certificazione nazionale su base volontaria che mette a sistema le buone pratiche e le esperienze condotte in materia di sostenibilità nel settore vitivinicolo.

C’è una questione sulla quale si è molto speso in questi ultimi mesi: l’allarme per gli health warning sull’etichetta del vino, sollevato dal via libera Ue alla proposta irlandese. L’Italia ha cercato l’alleanza di altri Paesi: quale è attualmente la situazione e quali sono i rischi? Come si organizzerà l’Italia per difendere uno dei suoi prodotti di punta?
Insieme a Francia, Spagna e altre nazioni stiamo facendo fronte comune per opporci al tentativo dell’Irlanda di demonizzare il consumo di alcool imponendo sul mercato interno «alert sanitari» sulle etichette del vino. Occorre evitare di creare un precedente che possa mettere a rischio un prodotto simbolo dell’Italia. Il Governo Meloni è contrario a imporre messaggi allarmistici e fuorvianti. Dobbiamo mettere le persone nella condizione di comprendere che gli eccessi sono pericolosi mentre bere consapevolmente e in quantità moderata porta benessere. Non smetteremo mai di sostenere che quando si compra Made in Italy si acquista qualità, tradizione e cultura.

A questo proposito, uno dei temi centrali di Vinitaly sarà quello legato a «vino e sanità». C’è una informazione talvolta scorretta che viene data ai cittadini, anche nel nostro Paese e anche da parte di «esperti». Come agire su questo fronte?
Proprio a Vinitaly, uno dei momenti centrali organizzati dal Masaf sarà un convegno dove parleremo di vino, consumo consapevole e sviluppo economico. Approfondiremo il tema insieme ai ministri della Salute Schillaci, del Turismo Santanchè e del Made in Italy Urso. Per tutelare e valorizzare al meglio le nostre eccellenze occorre fare sistema. La sinergia tra i ministeri è fondamentale perché ogni produzione va vista nella sua complessità e nell’interesse non solo delle imprese, ma anche del benessere dei cittadini. Per queste ragioni è mia intenzione promuovere una serie di iniziative di studio, insieme al dicastero della Salute, sugli effetti del consumo degli alimenti, coinvolgendo i migliori studiosi della nostra Nazione. •.

Francesca Lorandi