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Il presidente del Veneto

Zaia a Vinitaly: «La vera sfida è la ri-nazionalizzazione delle materie prime»

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Luca Zaia a Vinitaly
Luca Zaia a Vinitaly
Luca Zaia a Vinitaly
Luca Zaia a Vinitaly

«La vera sfida è la ri-nazionalizzazione». Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, dal Vinitaly di Verona, riguardo ai problemi legati alla carenza di materie legate all’industria del vino, dal vetro alla carta. «Bisogna pensare - aggiunge - di riportare a casa quelle aziende che comunque hanno esternalizzato o comunque delocalizzato, oppure portare qui produzioni che non sono nostre, facendo ricorso al Pnrr». «Faccio un esempio - prosegue Zaia -: abbiamo scoperto con questa guerra che le capsule per l’imbottigliamento dei nostri vini vengono prodotte in Ucraina. Ma così abbiamo problemi con i cartoni e molti altri in questo comparto. Dobbiamo muoverci in questa direzione, considerando che si vive in una ’economia di guerrà, senza le bombe in testa».

«È fondamentale che si comunichi con una voce unica. Ormai diamo sempre più per assodato che l’Europa non sia molto in linea con i cittadini e ora vorrebbe mettere un semaforo sulle etichette del vino come per i pacchetti di sigarette. Noi non siamo d’accordo ed è fondamentale che portiamo avanti questa battaglia. Il vino per noi è storia e identità», ha detto Zaia, al convegno di apertura della 54/a edizione del Vinitaly. «Viviamo un momento difficile, abbiamo scoperto con l’immane tragedia ucraina che le capsule per imbottigliare il vino vengono da là, manca il cartone per il packaging, c’è un aumento dei prezzi che non riusciamo a giustificare - ha continuato - Siamo solidali ma le prove muscolari devono finire». Zaia ha aggiunto: «questa è un po' una fashion week del vino, il vino è cultura, moda, un grande ambasciatore. C’è chi comincia a guardare ai nostri territori per fare shopping. Allora, è vero che il mercato è libero ma è vero che oltre certi limiti non possiamo andare, ci sono realtà che vengono da distante e immaginano di portarci via i brand. Si dovrebbe valutare una forma di golden power su queste operazioni, abbiamo l’obbligo di difenderle fino in fondo. Quando porti via un brand, che è un biglietto da visita, porti via un pezzo del Paese».

«Noi siamo preoccupati perchè la gente muore, muoiono bambini, muoiono donne, muoiono civili. E quindi questa guerra deve finire» ha detto Zaia, riguardo alle preoccupazioni per il calo dell’export con la Russia in conseguenza della guerra. «Dei 2 miliardi e 245 milioni di esportazioni - ha spiegato - più del 60% sono rappresentati da Stati Uniti e Gran Bretagna. La Russia è stata sempre un buon partner per il Veneto, non è tra i principali». «Basta con le prove di muscolari e si dia finalmente spazio al linguaggio della diplomazia e si trovi una soluzione per l’armistizio e quindi per la pace» ha concluso Zaia.

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