I consorzi veronesi: «È cambiato il mondo e il modo di fare vino. Preoccupati dagli aumenti dei prezzi»
di Riccardo Verzè
11 aprile 2022
I presidenti dei quattro consorzi
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Presidenti consorzi 2021
A Vinitaly 2022, a Casa Athesis, Lucio Salgaro modera il talk «I consorzi tra difficoltà e opportunità: Valpolicella, Custoza, Soave e Bardolino».
Ospiti Roberta Bricolo, presidente del Consorzio di tutela del Custoza, Christian Marchesini, presidente Consorzio di tutela del Valpolicella, Franco Cristoforetti, presidente del consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino e Sandro Gini, presidente del consorzio di tutela del Soave.
Bricolo (Custoza): «Ci abbiamo messo coraggio per esserci, vale la pena impegnarsi per ripartire
Oggi c'è grande attenzione per territorialità e stagionalità:. Il Custoza è un vino contemporaneo per le sue caratteristiche di freschezza e sapidità
In questo momento l'aumento delle materie prime si fa sentire, non eravamo preparati a questo, cerchiamo di non riversare troppo i costi sul consumatore»
Gini (Soave): «Questo Vinitaly rappresenta un nuovo inizio, questo periodo ci ha insegnato che si può fare le cose in un altro modo, ci sono relazioni più spicce e più snelle. Si può vivere anche in maniera alternativa, anche se c'è la voglia di ritrovarsi insieme, il contatto è fondamentale
Oggi con controlli molto severi e l'impostazione data dal Consorzio abbiamo un nuovo percorso per il Soave. Lo vogliamo interpretare in maniera nuova e autentica portandone in tavola le migliori performance. Vogliamo che venga valorizzata ogni singola collina del Soave
L'aumento dei costi ci pare sottovalutato: è grave e non sarà una cosa breve. Ogni sforzo per portare la pace è ben accetto, siamo uomini di terra, agricoltori, e il valore della fratellanza per noi è fondamentale».
Marchesini (Valpolicella): «Le iniziative digitali in questi anni sono state importanti, ma ora è bene ritrovarsi qui
Il 2021 ha chiuso in modo molto interessante per noi, con un +10% per il Valpolicella, +15% per il Ripasso e +23% per Amarone e Recioto
I mercati russi e ucraini ci davano le maggiori prospettive di crescita, assieme alla Cina. I produttori sono preoccupati per l'incertezza che c'è a livello mondiale. Per chi fa materie premium l'aumento delle materie prime incide relativamente, il problema è averla la materia prima, avere il vetro o il packaging»
Cristoforetti (Bardolino e Chiaretto): «Durante la pandemia nessuno è stato fermo, abbiamo capito che il mondo può cambiare in fretta e dobbiamo essere interpreti del nostro tempo. Un'emozione tornare. Il futuro sarà un misto di attività in presenza e a distanza
Il Chiaretto sta trainando la nostra denominazione, mentre il Bardolino mantiene le posizioni
Nessuno di noi era pronto ad affrontare la mancanza di prodotto e l'aumento dei prezzi. L'agroalimentare ne sta soffrendo in modo particolare, ma è un problema generalizzato. Coltivare sta aumentando di costi del 25-30%. Bisogna riconoscere questo sforzo economico ai produttori»