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Maurizio Danese e Giovanni Mantovani

Anche Veronafiere sostiene il patto a tutela del vino italiano

Maurizio Danese, presidente Veronafiere, e Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere (FOTOEXPRESS)
Maurizio Danese, presidente Veronafiere, e Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere (FOTOEXPRESS)
Vinitaly 2022 - intervista Maurizio Danese, presidente Verona Fiere, e Giovanni Mantovani, direttore

Massimo Mamoli intervista Maurizio Danese, presidente Veronafiere, e Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.

Mantovani: «Il Vinitaly 2022? Se fosse una vendemmia si potrebbe dire che è un'ottima annata. Si è alzata molto la qualità media del visitatore: raggiungiamo quindi il nostro obiettivo, avere una consistenza di presenze di grande qualità». 

Danese: «Numeri importanti per il Vinitaly della ripartenza. Un aiuto concreto per le nostre imprese a trovare nuovi mercati e a potenziare quelli già esistenti».

Vinitaly è anche un insieme di incontri tra istituzioni, politica, cultura. «Intorno ad un bicchiere di vino si sono prese da sempre decisioni importanti. L'auspicio è che ci sia un dialogo rapido per le questioni internazionali, ma anche per il nostro Paese ci sia un confronto diretto sulle tematiche attuali per guardare al futuro con ottimismo».

«Nel Made in Italy vince la squadra, dobbiamo lasciare da parte i campanilismi, questo sia nel sistema fieristico che in quello del vino».

Al Vinitaly nasce un patto a tutela del vino italiano. Proposto da L'Arena, il documento impegna a proteggere il comparto dalla contraffazione; a sostenere le imprese con il Pnrr; a fare pressing per la revisione della Pac; alla promozione del Made in Italy e a difendere il vino in sede europea da etichette negative. Un patto sostenuto anche dai vertici di Veronafiere.

 

 

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