<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L'iniziativa del gruppo Athesis

V.V.B., Di Carlo: «La solidarietà
dà senso alla vita»

L'iniziativa del gruppo Athesis
Di Carlo durante l’allenamento a Veronello con il team manager del Chievo Marco Pacione
Di Carlo durante l’allenamento a Veronello con il team manager del Chievo Marco Pacione
Di Carlo durante l’allenamento a Veronello con il team manager del Chievo Marco Pacione
Di Carlo durante l’allenamento a Veronello con il team manager del Chievo Marco Pacione

Mimmo Di Carlo in tema di solidarietà ha le idee chiare. «Una delle cose che dà senso alla vita è pensare a coloro che soffrono - ammette -. Non bisogna lasciarli soli. Perché già la solitudine è tremenda quando una persona è autosufficiente, benestante, soddisfatta del proprio lavoro. Figuriamoci quando una persona che versa in stato di necessità è anche sola, senza punti di riferimento, abbandonata a se stessa», dice giudicando con interesse l'iniziativa V.V.B del Gruppo Athesis.

 

TUTTI I DETTAGLI QUI

 

Tre i modi per donare: sportello Publiadige, bonifico bancario e piattaforma web.

SPORTELLO PUBLIADIGE C'è la possibilità della donazione diretta allo sportello Publiadige nella sede de «L’Arena», Corso Porta Nuova, 67. Orari di sportello da lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Domenica dalle 15 alle 19.

 

BONIFICO BANCARIO Si può donare anche tramite bonifico bancario Codice IBAN: IT 85X 05034 11711 000000006210 a favore della Fondazione della Comunità Veronese (specificando nella causale: Liberalità per progetto "nome Associazione")

 

PIATTAFORMA WEB Infine si può donare tramite la piattaforma di crowdfunding Eppela - www.eppela.com. E' possibile raggiungere la piattaforma dal sito del giornale collegandosi all’indirizzo www.larena.it/vvb una volta all’interno della sezione, cliccare su “Contribuisci” in alto a destra.

 

L'attuale allenatore del Chievo Verona e bandiera indimenticata del Vicenza Calcio abbraccia la politica del sorriso. «Non servono gesti eclatanti per fare del bene. Alle volte piccole azioni rispondono in modo soddisfacente a questioni gravi. Quando grazie a un gesto di solidarietà si raggiunge l'obiettivo di strappare anche solo un sorriso a una persona sofferente, ci si sente meglio». Di Carlo è tutt'altro che alieno alla solidarietà nonostante preferisca non parlarne, sfumando su altro. In molti ricordano quando con il compagno di squadra Fabio Viviani organizzava ad Altavilla i tornei di tennis in carrozzina per i diversamente abili. O l'impegno con l'associazione Ninos che opera nell'America Latina.

 

La percezione dell'allenatore è che negli anni «la sensibilità verso gli altri sia aumentata» ma che l'impressione sia diversa «perché tante persone fanno del bene ma non dicono di averlo fatto». Ecco perché non è un caso che solidarietà faccia rima con umiltà. Va da sé che «gli sportivi rivestono un ruolo fondamentale nell'idea di porre l'accento sulla necessità di dedicare tempo e risorse a coloro che vivono momenti di difficoltà» spiega Mimmo Di Carlo. «Gli sportivi o coloro che possono usufruire di un'esposizione mediatica possono lanciare messaggi positivi in modo più incisivo e a un bacino più ampio. Non tanto per appagare loro stessi ma quanto per aiutare altre persone e per costruire qualcosa di concreto».

 

Il valore della testimonianza e dell'esempio, alla fine, è tutto qui. Chiamatelo poco, se volete.Così non sorprende che l'ex mediano biancorosso, ora mister del Chievo, giudichi con interesse l'iniziativa V.V.B. dal Gruppo Athesis su L'Arena, Il Giornale di Vicenza e Brescia Oggi, un progetto innovativo finalizzato a raccogliere fondi che saranno poi dirottati verso quindici associazioni onlus, cinque per ogni città, impegnate quotidianamente ad aiutare coloro che soffrono. Il passepartout che spalanca le porte alla beneficenza è riconducibile a un atteggiamento mentale, a un approccio alla vita diverso. Mettersi in gioco anche su altri campi spinge coloro che si preoccupano per il benessere di chi soffre «aiuta a vivere un'umanità diversa, piena, soddisfacente e inclusiva» osserva Di Carlo. Questa, per inciso, è anche la ragione in forza della quale Mimmo Di Carlo insiste sul problema della solitudine.

 

«Non sempre» dice «le persone riescono a riscattarsi da sole. Alle volte la solitudine aggrava il problema fino a farlo diventare irreversibile». Difficile pensare che la solidarietà e la beneficenza non siano mondi dalle mille sfaccettature: dietro ogni gesto c'è una persona, dietro ogni persona c'è una storia. Storie che grazie a percorsi diversi s'intrecciano, completandosi, alle volte, le une con le altre. «Bisogna sempre fare qualcosa di più. È possibile fare sempre qualcosa in più» è il ritornello dell'allenatore del Chievo Verona. Come una vecchia canzone impossibile da dimenticare ma che spinge quotidianamente molte persone a mettersi, anche per poco, al servizio degli altri. Come Mimmo Di Carlo, del resto, testimonia ogni giorno. Le grandi imprese sportive partono da lì. Da un grande cuore. Dalla condivisione di valori...da A.

Federico Murzio

Suggerimenti