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IL PARROCO. Don Luigi Grifalconi evidenzia il ruolo svolto dal Circolo in una zona della città molto abitata da immigrati

«Un ambiente
sereno
per i figli»

Don Luigi Grifalconi
Don Luigi Grifalconi
Don Luigi Grifalconi
Don Luigi Grifalconi

Don Luigi Grifalconi è nato a San Bonifacio nel 1961 ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. I suoi primi quattro anni di ministero sacerdotale li ha trascorsi come curato a Castel d’Azzano ed altri quattro alle Golosine. È stato parroco moderatore per otto anni a San Giovanni Evangelista e a Caldiero per altri otto. Tre mesi fa è stato destinato al quartiere Stadio nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi. Collaborano con lui don Giuseppe Valensisi, don Andrea Trevisan e un diacono, don Michele, che a breve sarà ordinato sacerdote. Don Luigi, non le chiedo le differenze tra la parrocchia di Caldiero, da dove proviene, e quella dei Santi Angeli Custodi. Vorrei solo un piccolo quadro del quartiere senza tralasciare le prime sensazioni di carattere pastorale. «La parrocchia ha circa 7.000 abitanti. Sono presenti molti extracomunitari, con fedi e religioni diverse, ai quali non è possibile avvicinarsi con proposte di catechesi, né attraverso il sostegno del gruppo Caritas. «Il Circolo Noi e il gruppo doposcuola Arcobaleno sono due realtà che creano un ponte tra la nostra comunità cristiana e queste persone. Sono rimasto molto colpito dalla presenza di un gruppo numeroso di cattolici provenienti dallo Sri Lanka, un centinaio di persone, che partecipano regolarmente alle nostre funzioni e che si sentono legati, sia alla parrocchia, che al Circolo Noi». Il nuovo parroco è rimasto colpito dall’elevata presenza di extracomunitari da vari Paesi. «Non conosco la percentuale di coloro che frequentano la chiesa, però mi sembra buona. C’è una piacevole presenza di coppie giovani con bambini; sento la mancanza però dei ragazzi e dei giovani. È bello per me sacerdote celebrare la messa assieme alla comunità riunita, dove la presenza è costante e non straordinaria, legata al solo Natale e ad altre festività. Tante le attività curate dai volontari, che svolgono il loro servizio con amore e dedizione, perché ci credono e vogliono bene a questa parrocchia. Questo si nota, si vede, coinvolge e attira la simpatia di tutti». La finalità prima e ultima di una parrocchia è l’annuncio della Parola. Come è organizzata la catechesi nel vostro quartiere? «La catechesi è settimanale: il lunedì e il mercoledì pomeriggio per i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie; gli adolescenti e i giovani si ritrovano invece il lunedì sera. Negli anni sono nati gruppi sposi con varie identità, le comunità familiari di evangelizzazione (si tratta di piccoli gruppi di sette-otto persone che si ritrovano in una casa, ascoltano la parola di Dio con il commento audio di un sacerdote); la finalità è quella di uscire dalle case e portare la Parola a tutti, poi il Masci, gli scout, gruppi di anziani, preparazione dei Battesimi, Unitalsi, Caritas, la proposta di seminari, e le attività che ci sono in tutte le nostre parrocchie. Dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 23 viene fatta l’Adorazione Eucaristica». E durante l’estate quali iniziative metterà in campo la parrocchia? «Stiamo già pensando a cosa proporre questa estate: il Grest, i campi scuola per le elementari, medie e adolescenti». Come giudica, all’interno della parrocchia, la presenza del Circolo Noi? «Il Circolo è un “luogo” dove i nostri ragazzi e giovani possono vivere in un ambiente sereno, nel quale i genitori possono lasciare i figli senza alcun timore. Sabato scorso ha avuto inizio una nuova proposta: “il Sabato delle medie”, per rispondere al desiderio dei nostri ragazzi di uscire il sabato sera. L’iniziativa parte da un gruppo di genitori, che hanno capito questa esigenza e lavorato tanto per realizzarla. L’incontro sarà mensile e prevede un breve momento di preghiera e un grande gioco organizzato. L’iniziativa parte grazie all’esperienza già maturata nella parrocchia di Caldiero. «Un altro piccolo esempio: ultimamente c’è stato un incontro tra le varie associazioni del quartiere. Ci siamo trovati nel nostro oratorio, insieme abbiamo fatto festa e condiviso le ricchezze del nostro quartiere. Auguro a tutti i volontari un buon lavoro, con la passione, l’amore, la fede di sempre». • G.B.M.

G.B.M.

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