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Salus, il primo
ad accettare
la sfida del Noi

I partecipanti alla «Notte degli Oscar» che si svolge il 31 ottobre al posto della commerciale notte di Halloween
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Ne ha fatta di strada l’idea di monsignor Davide de Massari, parroco a Legnago dal 1880 al 1925, che negli anni ’20 fece costruire la chiesetta della Disciplina (poi ribattezzata dell’Assunta) in corso della Vittoria e, successivamente, adiacente alla chiesa ma sull’attuale viale dei Caduti, diede vita al Ricreatorio parrocchiale Salus. Era composto da una sala da ricreazione, una sala giochi con il bar, un campetto di calcio e un teatro per oltre duecento persone. Negli anni ’30 e ’40 il Salus ospitò un ginnasio collegato ad un piccolo seminario. Nell’ultimo scorcio della seconda guerra mondiale fu bombardato e gravemente danneggiato; ma per volontà del parroco don Guglielmo Ederle fu ricostruito. Per altri vent’anni continuò ad essere punto di riferimento della gioventù di Legnago con tutti i suoi giochi, i tridui di San Luigi e i trionfi delle squadre di pallavolo, basket e calcio. Nel 1965 il glorioso Salus cessò di vivere e fu inaugurato il nuovo complesso del Centro giovanile Salus dove si trova attualmente. Parroco in quel periodo era don Tullio Turco. La nuova sede comprendeva un teatro-cinema da 450 posti a sedere, una palestra con campi di basket e pallavolo, una sala conferenze, una palestra per danza classica, una sala musica insonorizzata, quattro aule per il catechismo, una sala giochi con biliardo e calciobalilla, tavoli da ping pong, una sala ritrovo-studio, il bar con relativi tavoli e tv. Successivamente don Giuseppe Zenti, parroco a Legnago dal 1997 al 2002 e attuale vescovo di Verona, fece costruire una cucina attrezzata, un forno a legna per pizze e un refettorio per i ragazzi. Negli anni successivi le varie strutture furono riqualificate e sono tuttora funzionanti. Un percorso quasi secolare, quindi, come sottolinea l’attuale vicepresidente del Circolo «Centro giovanile Salus» di Legnago, Claudio Belluzzo. «Il nostro Centro giovanile Salus (Salus è stato il primo nome che gli fu attribuito) ha quasi cento anni, essendo stato costituito negli anni ’20 del secolo scorso. È passato attraverso tante vicissitudini, incluso il bombardamento, dopo il quale è stato ricostruito nello stesso luogo. La sede attuale, invece, è stata costruita ex novo nel 1965. Ha aderito, negli anni ’80, all’Anspi e, dopo un periodo di chiusura per adeguamenti alle norme sulla sicurezza, è ripartito alla grande associandosi al Noi. Anzi, è stato il primo Circolo della diocesi ad aderirvi. Infatti il codice del Salus è VR001». Negli anni scorsi il «Salus» è sempre stato il fulcro delle attività formative e associative parrocchiali. «E noi continuiamo sulla scia dei nostri predecessori. Abbiamo rinnovato il direttivo l’anno scorso e vi sono entrati 14 consiglieri. Presidente è il parroco don Diego Righetti, consigliere spirituale è don Samuele Zanchi, il curato. «L’organizzazione del nostro Circolo è un po’ complessa e per questo, al suo interno, abbiamo creato delle commissioni che curano tutte le attività. Ciascuna ha una certa indipendenza di programmazione e gestione, anche se in stretta collaborazione con il presidente e il direttivo». Conclude Belluzzo: «Le attività che abbiamo svolto e che vorremmo lanciare necessitano sempre più di volontari giovani che si diano da fare e garantiscano una continuità per aumentare le iniziative che vorremmo proporre nel sociale e per tutta la comunità». Il segretario del «Noi», Gian Luigi Meneghello, 62 anni, ha vissuto questo primo scorcio degli anni Duemila del Circolo. «Da sedici anni lavoro nel direttivo del Salus. Noi siamo arrivati al Centro su invito di don Piergiorgio Belloni e, da quei pochi giorni di lavoro al mese che ci aveva prospettato, il nostro è diventato un lavoro quasi a tempo pieno. Infatti, molti sono gli impegni che ci siamo accollati e la gestione di un Circolo grande come il nostro richiede una costante presenza. Per questo Alessandra Zambelli, da poco entrata nel direttivo, mi aiuta anche nel seguire il tesseramento». «Sto imparando a conoscere un po’ la realtà del Circolo», sottolinea Alessandra. «Mi sono affiancata a Gian Luigi per quanto riguarda il tesseramento. L’anno scorso abbiamo avuto circa 900 iscritti, di cui 500 adulti e il resto è costituito da ragazzi. Abbiamo avviato il tesseramento 2019 in occasione del falò della Befana. Cerchiamo di attirare tanti ragazzini che possano far crescere e continuare, in seguito, la nostra opera. Inoltre, seguo i bandi per riuscire ad avere dal ministero dei Beni culturali e da altri enti i finanziamenti che ci servono per la ristrutturazione della sala e per apportare qualche miglioria alle sale, al bar e ai bagni». Maurizio Berlini è il tesoriere del Salus. «Faccio volontariato dal 2008. Il Salus si autogestisce e riusciamo quasi sempre a non andare in perdita, però facciamo molte economie. Inoltre, nel periodo invernale, devo organizzare il riscaldamento. Con altri due ragazzi organizzo e programmo, ogni settimana, la distribuzione del riscaldamento in base alle esigenze e alle richieste. L’impianto è un po’ demodé e purtroppo dovremmo metterci le mani; però servono molti soldi che noi, puntualmente, non abbiamo». •

Gian Battista Muzzi

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