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«Noi», lo spazio
dove si cammina
insieme

I ragazzi che hanno partecipato alla gita al santuario della Madonna della Corona
I ragazzi che hanno partecipato alla gita al santuario della Madonna della Corona
I ragazzi che hanno partecipato alla gita al santuario della Madonna della Corona
I ragazzi che hanno partecipato alla gita al santuario della Madonna della Corona

Il circolo Noi di Cerea nasce il 10 ottobre 1977 come Anspi San Zeno per volontà del parroco mons. Dario Cordioli. Il primo consiglio direttivo era composto dal parroco e dai consiglieri Lorenzo Soffiati, Mario Modena, Carlo Persegati, Rinaldo Montagnoli e Gaetano Fadini. La struttura è veramente imponente: vi si accede attraverso un ampio cortile e si sviluppa in due ali di tre piani ciascuna. Gli ambienti, molto vasti, consistono in una grande sala giochi, con un bar al piano rialzato e una serie di sale che possono servire per le più diverse attività. Al piano superiore si trovano le 15 aule di catechismo e altri ambienti. Anche il seminterrato offre possibilità di iniziative di gruppo. Durante l’estate, quando è in funzione il Grest, si usa un salone per la mensa e, in caso di maltempo, altre sale debitamente attrezzate. All’ultimo piano un’ala è completamente occupata dalla «Casa san Giovanni Bosco» per offrire agli adolescenti l’esperienza della convivenza. All’esterno è disponibile un campo di calcio a 11 con il fondo in erba. Fin da subito, e questa era la finalità per la quale fu costruito, il Circolo Noi ha collaborato con la parrocchia nelle attività ricreative estive (il Grest), nell’animazione e gestione della sala giochi e del «bar dei preti» e nelle iniziative per la terza età (come la tombola). In collaborazione con il Circolo venne avviata anche l’attività sportiva della Giovane Cerea, che passò attraverso periodi felici con grande soddisfazione per i ragazzini del paese. Purtroppo negli ultimi anni la concorrenza di altre istituzioni e il conseguente calo di partecipazione hanno inciso negativamente sulla vita della Giovane Cerea, fino al punto di dover sospenderne l’attività. Ora, però, grazie alla volontà di un gruppo di volonterosi genitori, si ripartirà con lo slogan «Giocare a calcio per divertirsi», che è stato fin dalla nascita il principio fondamentale del gruppo sportivo; si vuole infatti mettere in evidenza che lo sport nel Circolo Noi non è un’attività agonistica, e neppure competitiva; è fatta «per divertirsi». Chi vuole saperne di più può rivolgersi a Enrico Soffiati o in parrocchia. Nei primi 25 anni di vita il Circolo (in realtà è sempre stato chiamato Casa del Giovane), cercava di autofinanziare la struttura anche attraverso la pesca di beneficenza organizzata in luglio, in concomitanza con la sagra del paese e con la raccolta del ferro, che mobilitavano tutte le forze del volontariato parrocchiale, giovani e adulti. Nel maggio del 2002, quando il curato era don Manuele Modena ora missionario fidei donum in Brasile, il Circolo diede la sua adesione all’Associazione Noi e si trasformò in Circolo Noi San Zeno; ancora oggi l’affiliazione all’Associazione Noi garantisce assistenza assicurativa e fiscale. Il Circolo, per la comunità, è come la casa per la famiglia, dicono i consiglieri del Noi. È chiaramente caratterizzato da principi cristiani ma non si presenta come luogo «religioso»; è, invece, uno spazio aperto alle manifestazioni sane per l’età giovanile e per le famiglie. Non si sostituisce alla famiglia o alla scuola e nemmeno intende fare concorrenza ai centri sportivi o alle sale giochi pubbliche. Aiuta a filtrare le esperienze che vi si fanno e a farne la sintesi. È un ambiente destinato al tempo libero, non per riempirlo ma per far sentire ai giovani che trascorrere il tempo «senza obblighi» è una opportunità per crescere non isolati, nascosti dietro a cellulare o videogiochi, ma in gruppo. E aggiungono che la presenza della componente adulta, all’interno del Circolo, è una garanzia indispensabile per educare all’attenzione e al rispetto delle cose e degli altri. Mai come in questi ultimi anni è tornata in auge la parola Oratorio, considerato come luogo di sana aggregazione ed espressione giovanile. Gli associati, a seconda delle annate, variano dai 700 agli 800. Il Circolo Noi organizza attività ricreative e culturali per i propri tesserati. In particolare: sono appuntamenti ormai entrati a far parte delle attività annuali le partite di burraco e briscola per adulti ogni giovedì e venerdì sera, la tombola per gli anziani la domenica e le serate di luglio con il «Cinema all’aperto» in collaborazione con il Cinema Mignon. Durante l'anno sono molto apprezzati il Carnevale per le famiglie e la classica camminata in Venezia «Su e zo par i ponti». Fra le attività svolte recentemente sono da ricordare la visita alla Biblioteca Capitolare di Verona eccezionalmente guidati da mons. Bruno Fasani che ne è il direttore; e un incontro culturale intitolato «Il vino di Bacco». «L'11 novembre 2017 abbiamo festeggiato il 40° anno di attività», spiegano i consiglieri, «ed è venuto tra noi il vescovo mons. Giuseppe Zenti, che ha benedetto il Circolo e noi, per l’occasione, abbiamo rivolto un sentito ringraziamento ai soci fondatori, tra i quali l’amico Carlo è tutt’ora attivo all’interno del circolo prestando un servizio prezioso e costante qual è quello del tesseramento». La collaborazione con il parroco e i curati «è sempre molto attiva, secondo lo spirito della nostra mission, che è di affiancare e sostenere le attività proposte dai sacerdoti, come la Festa della Comunità, il Palio dei risotti per unire l’intera comunità di Cerea. Il nostro impegno è andato anche oltre: dopo il terremoto, che ha colpito le Marche e Umbria, ci siamo presi a cuore il paese di Tolentino e abbiamo organizzato varie iniziative insieme con altri Circoli Noi della Bassa per una raccolta di fondi che abbiamo consegnato al parroco di Tolentino, per risistemare i locali dell’oratorio Noi danneggiato dal sisma. Anche quest’anno ripresenteremo l’evento dell’Amatriciana per mantenere vivo il progetto con i Circoli Noi della Bassa e Tolentino». C’è un neo però, che i membri del direttivo vogliono mettere in evidenza, e riguarda una certa difficoltà a coinvolgere volontari che diano il loro contributo nella gestione delle attività quotidiane del Circolo, prima fra tutte il servizio di apertura del bar e della sala giochi. •

Gian Battista Muzzi

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