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al centro
della comunità

I bambini con i loro animatori durante il Grest estivo
I bambini con i loro animatori durante il Grest estivo
I bambini con i loro animatori durante il Grest estivo
I bambini con i loro animatori durante il Grest estivo

Il Circolo dedicato a San Gaspare Bertoni, fondatore degli Stimmatini, è stato inaugurato agli inizi degli anni Novanta quando parroco era don Gian Franco Melotti, parroco ad Alpo per trentaquattro anni e al quale è dedicata una sala del Circolo. Fu lui, infatti, a volere fortemente la struttura e non ha mai voluto che fosse chiamata «Centro giovanile» perché doveva essere un Centro per tutta la parrocchia, il Centro della Comunità. Presidente del Circolo è il parroco don Marco Piccoli, vicepresidente da sei anni è Alessandro Dal Maso, 65 anni, agricoltore. Da sempre impegnato nel servizio alla parrocchia, nello sport, nel sociale e nel volontariato in generale ha fatto parte del Direttivo come consigliere nei mandati precedenti. «La possente e originale struttura nella quale ci troviamo», esordisce Dal Maso, «tutta in cemento armato è ancora quella voluta da don Melotti. Trovatosi d’intesa con un architetto che condivideva le sue stesse idee, dotò la parrocchia di questo Centro che, però, adesso mostra alcune criticità, alle quali dovremo porre rimedio. Ha comunque una funzione molto importante nella comunità. «Dalla popolazione non sempre, però, è apprezzato», spiega Dal Maso: «infatti non tutti, compresi gli originari, lo conoscono anche a causa del grande rinnovamento demografico subito in questi anni dalla nostra comunità per l’arrivo di molte nuove famiglie. Certo, quando non se ne può fare a meno anche le famiglie ce ne chiedono l’uso. Per ovviare a questo abbiamo fatto vari tentativi cercando, nei modi più diversi e con le iniziative più originali, di coinvolgere tutta la comunità ma si è rivelata una fatica spesso infruttuosa. Tra le cause che abbiamo individuato possiamo elencare un po’ la pigrizia e un po’ la tendenza a delegare agli altri l’assunzione di responsabilità. È un trend che va avanti da alcuni anni e facciamo fatica a trovare le soluzioni. Una soluzione, per la verità, l’abbiamo individuata: quando noi coinvolgiamo i bambini allora sono loro a trascinare i genitori. Ma proponendo iniziative solo per adulti non riusciamo ad avere delle risposte soddisfacenti. Nonostante tutto gli iscritti al Circolo sono poco meno di cinquecento». In quali occasioni o ricorrenze notate la presenza degli adulti? «Alla domenica, per esempio, dopo la messa. Il Circolo si riempie di ragazzi e genitori, oltre i molti giovani, che si fermano per l’aperitivo. Le famiglie ricorrono al Circolo quando vogliono festeggiare il compleanno dei figli. Sono io l’incaricato di prendere le prenotazioni, di organizzare le aperture e le pulizie». Sembra che non siate molto soddisfatti dell’andamento del Circolo... «Forse ho esagerato in negativo: desidereremmo maggiore adesione e partecipazione. Ma il Circolo è aperto e funzionante anche durante la settimana: il lunedì perché c’è il catechismo; il martedì pomeriggio è a completa disposizione di una trentina di signore che vengono a giocare a tombola e svolgiamo anche con ciò una funzione sociale; il giovedì e il venerdì sempre per il catechismo. La domenica accoglie tutta la comunità che frequenta le messe delle otto e delle dieci ed è aperto anche il pomeriggio per un secondo round delle appassionate della tombola». Quali sono gli ambienti e le strutture a vostra disposizione? «Gli ambienti del Circolo sono: il bar con alcuni tavoli, una saletta più piccola con videoproiettore per riunioni e conferenze; sotto questi ambienti c’è un salone più grande attrezzato con cucina, dove si possono festeggiare i compleanni, fare feste ecc.; al primo piano ci sono quattro o cinque aule per il catechismo e il corso di inglese. C’è poi la parte esterna che comprende una piastra polivalente; da quindici anni abbiamo un grande appezzamento di terreno, in parte acquisito dalla parrocchia e in parte in affitto, attrezzato con cucina e altre strutture, che ci serve per il Grest, le feste varie e, soprattutto, per la Festa Country, che è la nostra manifestazione più grande e impegnativa. Serve per l’autofinanziamento». •

Gian Battista Muzzi

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