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Il Noi, grandi
cose con umiltà
e impegno

La festa dell’Epifania al Circolo Noi: una occasione di condivisione e di allegria
La festa dell’Epifania al Circolo Noi: una occasione di condivisione e di allegria
La festa dell’Epifania al Circolo Noi: una occasione di condivisione e di allegria
La festa dell’Epifania al Circolo Noi: una occasione di condivisione e di allegria

Il Circolo ad Albaredo è partito nel 1980 con il parroco don Alfonso Sambenini. Allora il Circolo si chiamava Circolo parrocchiale San Rocco e dopo poco aderì all’Anspi. Il Circolo ha proseguito la sua vita, ma poi per alcuni dissapori interni è stato chiuso alcuni anni. Quindi la ripartenza come Circolo Noi «Arena nel Verde»: il parroco che ha guidato questa ripresa è stato don Bruno Gonzaga, insieme a Rolando Micheletto, scomparso poco dopo. Il presidente adesso è don Floriano Panato, mentre Alessandro Baldo, 42 anni, idraulico, due figli, ne è il vice. A lui abbiamo chiesto di illustrare la realtà del «Noi». Per quale motivo ha deciso di avventurarsi in questa esperienza? «Il mio approccio al Noi, come credo sia avvenuto per altri, è nato dal desiderio di lasciare ai nostri figli un ambiente nel quale riproporre e continuare quello che noi abbiamo seminato per loro. Se ognuno di noi mette a disposizione un po’ di tempo per questo progetto i nostri figli, un domani, trasmetteranno ai loro figli quanto hanno ricevuto... «Siamo un gruppo di persone che si sono messe in gioco per coltivare la profonda passione civile, culturale e sociale che ci accomuna», sottolinea Baldo. «Crescere come associazione significa per noi condividere obiettivi e rispettare impegni; la testimonianza, il dono e il servizio che nascono dall’azione comune di chi sceglie di non agire singolarmente, di chi sceglie di ascoltare gli insegnamenti di quella scuola di aggregazione e solidarietà che è da sempre l’oratorio. Maturare un progetto di educazione e formazione permanente, sulle orme dei valori evangelici e della visione cristiana della società e dell’uomo, ci dà la forza per camminare e crescere con gli altri, senza dimenticare chi è rimasto indietro, offrendo un solido appoggio a chi si vuole avvicinare a questo mondo fatto di solidarietà e volontariato. A dettar legge nel nostro gruppo sono l’umiltà e l’impegno: questi due fattori ci hanno permesso di fare cose anche più grandi rispetto alle nostre forze». Come è composta la vostra struttura organizzativa? «Il nostro Circolo ha un direttivo di otto membri, che rimane in carica per quattro anni; ha un presidente che, nel nostro caso, è il parroco don Floriano; un vicepresidente, un segretario e una tesoriera. Ma anche gli altri consiglieri hanno assunto ruoli operativi. Ogni anno elaboriamo un programma, condiviso, e cerchiamo di realizzarlo». Quali ambienti avete a disposizione? «Abbiamo il bar nel quale, durante le domeniche invernali, il don tiene il catechismo per i bambini, per gli adolescenti e anche per i genitori dei bambini. Naturalmente, sopra il bar, ci sono anche le aule di catechismo. All’esterno abbiamo uno spazio enorme nel quale si trova la piastra polivalente con il campo di pallacanestro; c’è anche il campo da calcio a sette e l’arena con gli spalti e un piccolo palco sul quale, in estate, vengono fatti spettacoli. Abbiamo altre due strutture: il teatro, che serve anche per i più diversi incontri, e un’altra sala, che noi definiamo “Sala specchi” nella quale gli anziani fanno ginnastica dolce. Soprattutto per le esigenze del Grest, abbiamo la cucina e, per ultimo, utilizziamo una capannone che serve per i molti eventi che si susseguono durante l’anno». Adesso avete superato la metà del vostro mandato. Possiamo fare un breve consuntivo del vostro operato? «Vorrei riassumere brevemente il lavoro fatto dividendolo in due settori: gli interventi strutturali e le proposte aggregative ed educative-culturali messe in campo. «Per quanto riguarda il primo aspetto, che voglio rendicontare personalmente, abbiamo realizzato molto a partire dal 2017. Abbiamo acquistato la cucina con tutta l’utensileria necessaria (piatti, posate, friggitrici e nuove porte tagliafuoco Rei. Abbiamo sostituito la caldaia con nuovo impianto fumi e messo a norma l’impianto elettrico con l’inserimento di quadri corrente per i vari fari. All’esterno del bar abbiamo realizzato la pavimentazione per mantenere pulita la zona dove sono stati posizionati i bidoni per l’immondizia, oltre che a porre una copertura di cemento nella zona estiva, che è stata rifinita con tendaggio scorrevole. E una serie di altri interventi che sarebbe lungo descrivere». No, no! Dica pure... «Abbiamo tinteggiato e coperto con cartongesso la sala degli specchi; altrettanto abbiamo fatto con la sala cinema, sistemando il proiettore con il suo impianto e creando un’area bimbi interna per i più piccoli. Sempre con il fondamentale contributo dei volontari abbiamo messo in opera la nuova irrigazione del parco e la sua illuminazione. Dimenticavo, abbiamo installato giochi, giostrine con torrette e scivoli per i bambini. Le iniziative aggregative e ludiche o culturali le lasciamo descrivere a Matteo Ambroso». La forza del Circolo di Albaredo, continua Alessandro Baldo, «è data dal gran numero di volontari che vengono a dare una mano e prestare il loro tempo. Ci sono pensionati che vengono a tagliare l’erba, a fare le pulizie... Collaboriamo spesso con la Pro loco, l’Adige Nostro, i Fanti, gli Alpini, gli Avieri, l’Avis; quando facciamo qualche iniziativa chiediamo sempre loro se vogliono partecipare». Questi volontari «diventano fondamentali durante il periodo del Grest», ricorda Baldo, «si tratta, infatti di 350 bambini accompagnati da un centinaio di animatori che arrivano ai cancelli e lì serve sempre qualcuno che controlli. A mezzogiorno prepariamo anche il pranzo, perché il Grest dura tutta la giornata, dal mattino al pieno pomeriggio. È un servizio molto importante per la comunità. Il vero scopo del Noi è di essere attiguo all’opera pastorale della Chiesa, offrendo agli associati momenti di sano divertimento durante il tempo libero». •

Gian Battista Muzzi

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