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IL PARROCO. Don Nicola Bellinazzo non nasconde i problemi ma sottolinea il ruolo fondamentale svolto dal volontariato

«Il Circolo unisce tutti i gruppi»

L’abside della chiesa parrocchiale
L’abside della chiesa parrocchiale
L’abside della chiesa parrocchiale
L’abside della chiesa parrocchiale

Don Nicola Bellinazzo è originario di Carpi di Villa Bartolomea dove è nato nel 1967. È stato ordinato sacerdote nel 2007. Prima era un benedettino e, dopo l’incardinazione nella diocesi di Verona tra il clero secolare, ha iniziato il suo ministero sacerdotale a Legnago per 1 anno e mezzo, 2 anni a Santa Anastasia a Verona e 3 anni a Venera di Casaleone. Da poco ha iniziato il quinto anno a San Vito. Don Nicola, mi faccia un quadro generale. «San Vito è una comunità che si è formata quando è stata eretta come parrocchia. In precedenza quelli di San Vito facevano riferimento alla pieve, poi venduta. Allora si pensò di creare la parrocchia in una zona nuova auspicando che intorno alla chiesa si sviluppasse l’abitato. Invece, anche a causa della crisi edilizia, si è fermato tutto. C’è un solo negozio di parrucchiera e un bar-pizzeria. Per il resto bisogna spostarsi. Il Comune non è molto presente e noi ci sentiamo un po’ dimenticati». Quanti sono gli abitanti? «Millecento, forse anche un po’ meno, alquanto disseminati nella campagna. La comunità cristiana vive gli stessi problemi di altre parrocchie. Nel momento in cui sono arrivato ho trovato molta partecipazione; poi, lentamente, è andata diminuendo la presenza alla celebrazione della messa, mentre è molto viva la partecipazione alle attività parrocchiali. Qui ho trovato dei gruppi molto attivi. È una parrocchia piccola ma con tantissime attività. I primi sei mesi sono stati abbastanza impegnativi, sia per imparare a conoscere i vari gruppi, sia nel dare loro delle direttive. Ho cercato di renderli autonomi e di incrementare le attività avviate». I gruppi sono: «Gruppo caritativo, Circolo Noi, Polisportiva, Cori, Adolescenti e Giovani. Tra questi gruppi ce n’è uno, culturale, chiamato “La Contadina”. È nato, a suo tempo, per pagare i debiti della chiesa. Obiettivo raggiunto. Però, essendo molto attivo, continua ad organizzare feste mensili per raccogliere fondi per la parrocchia». L’annuncio della Parola: la catechesi com’è organizzata? «I bambini, dalla prima elementare alla terza media, sono una cinquantina e si ritrovano la domenica mattina. Come in ogni parrocchia anche noi abbiamo il problema dei bambini alla messa; allora, con il Consiglio Pastorale (ora Consulta Ministeriale), abbiamo deciso di portare il catechismo alla domenica mattina. Catechismo e messa con i genitori. E si è dimostrata una buona scelta perché, tra l’altro, si sono incentivati i rapporti tra gli adulti, il collegamento dei genitori con il Circolo Noi, che ha dato la disponibilità all’apertura domenicale. Gli adolescenti, invece, sono una trentina e anche per loro ci sono incontri settimanali; ogni anno cerchiamo di sviluppare un tema per loro “scottante”. I ragazzi organizzano, per esempio, la Santa Lucia, il canto della Santa Notte, la manifestazione sacra della Passione lungo le vie del paese il Venerdì Santo. Ripeto sempre loro che la comunità dà loro tanto e, altrettanto, devono fare loro per la comunità. E allora quando c’è bisogno per il Circolo ma anche per la Contadina, oppure per il Gruppo caritativo, loro si danno sempre molto da fare». E con i giovani? «Si fa molta più fatica per una serie di motivi: perché iniziano l’università e magari stanno fuori tutta la settimana. L’anno scorso abbiamo fatto alcune iniziative, ma quest’anno siamo un po’ in stand-by». Durante l’estate organizzate anche voi il Grest? «Facciamo tre settimane di Grest; quest’anno saranno le ultime tre di luglio. Abbiamo degli ambienti sotto il Circolo, molto freschi in estate; poi usiamo il sottochiesa, la sala polifunzionale e il campo sportivo e il beach volley. I bambini che frequentano il Grest sono una trentina con l’accompagnamento degli aiuti animatori, coloro che hanno terminato la terza media, e animatori adolescenti con un adulto responsabile. Da quest’anno avremo anche una piastra per la pallacanestro. E abbiamo in animo di realizzare due campi da bocce». Quindi spazio allo sport... «Durante l’estate organizziamo la Festa dello sport, intitolata al giovane Gironda di San Vito. Si tratta di un torneo di calcio, beach volley e basket che dura 15 giorni, con squadre del paese e dei centri vicini. E poi ci sono i campi scuola organizzati per elementari, medie ed adolescenti. L’anno scorso siamo stati a Baselga di Pinè. Con gli adolescenti, invece, siamo andati a Pinarella di Cervia, al mare. Facciamo in modo, però, che non sia solo spiaggia ma anche visite culturali. Con gli adolescenti, ce ne sono sempre una trentina, facciamo anche un campo invernale. Negli anni scorsi siamo andati a Roma, a Praga, a Budapest e, l’anno scorso, a Monaco. Quest’anno siamo andati in treno a Parigi». Come giudica l’operato del Circolo? «Per la parrocchia è molto importante perché, soprattutto gli adolescenti, fanno molto riferimento al Centro Noi. Il nostro non è un Circolo di anziani; arrivano però anche loro una volta al mese, quando c’è la tombola organizzata dal Gruppo caritativo. Si potrebbe dire che il Circolo è il collegamento di tutti i gruppi parrocchiali». E il Gruppo caritativo? «Si occupa dei bisogni degli anziani. A Natale i volontari passano in tutte le case a portare un segno di auguri, altrettanto a Pasqua con l’olivo benedetto. Si prende cura di famiglie con problemi economici. In Quaresima facciamo la raccolta di generi alimentari che, poi, passiamo alla Caritas di Legnago». • G.B.M.

G.B.M.

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