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IL PARROCO. Don Francesco Lonardi spiega il significato e il rilievo della catechesi nel quartiere

Gli adolescenti al
centro: «Sono
la nostra priorità»

La chiesa di Tomba Extra
La chiesa di Tomba Extra
La chiesa di Tomba Extra
La chiesa di Tomba Extra

Don Francesco Lonardi è nato a Bovolone nel 1977. Dopo l’ordinazione nel 2003, la sua prima destinazione pastorale è stata Isola della Scala; poi, nel settembre 2006 il trasferimento a Montorio. Dal 2010, ad Asparetto di Cerea, ha retto la parrocchia di San Nicolò. Dall’anno scorso guida la comunità di San Giovanni Battista in Tomba Extra. Il parroco traccia un quadro della realtà parrocchiale con un occhio di riguardo agli aspetti della catechesi giovanile. «La parrocchia ha circa 6mila abitanti e balza all’occhio immediatamente che è una parrocchia molto viva», sottolinea. «Una delle peculiarità è che ci sono differenti età e differenti generazioni che si danno una mano fra loro per costruire iniziative che aiutino il tessuto sociale a integrarsi. È una parrocchia che certamente vive la generosità di tante persone da diversi punti di vista». Per i ragazzi sono in cantiere iniziative particolari: «Quest’anno siamo partiti con un progetto nuovo che riguarda la catechesi dei ragazzi delle medie. Sono previsti, oltre ad alcuni incontri classici in parrocchia con catechiste o educatori, anche alcuni servizi per conoscere le realtà parrocchiali: tra queste il coro, i campanari, i chierichetti, qualche servizio di carità e altri servizi a favore della comunità. Cerchiamo di ripensare la catechesi, in particolare per le medie, come se tutte le componenti della parrocchia se ne dovessero prendere cura. Per cui non si tratta semplicemente di una serie di incontri ma di esperienze che vivranno all’interno della parrocchia o con persone che, pur non essendo loro catechisti, dimostrano nella concretezza come possano diventare testimoni attivi di Cristo nella Chiesa». In concreto di cosa si tratta? «Durante l’anno, la domenica mattina, si tengono alcuni incontri classici di catechesi. La terza media, invece, si incontra il sabato sera e vivrà, suddivisa per gruppi di interesse, alcune esperienze esterne alla parrocchia o avrà modo di conoscere i servizi parrocchiali e alcuni testimoni. Il Circolo Noi, inoltre, ha attivato nel “Posto X Noi”, una proposta di tipo educativo ma anche ludico per i ragazzi, sia delle elementari che delle medie, che si potranno incontrare alcuni pomeriggi durante la settimana e anche la domenica». E per i bambini della scuola primaria cosa proponete? «Per le elementari la catechesi è di tipo tradizionale; qui il catechismo è la domenica mattina e prevede, oltre all’incontro, anche la partecipazione alla messa in modo attivo. S’era fatta, molto prima che io arrivassi, questa scelta per favorire la presenza delle famiglie all’Eucarestia insieme ai figli. I bambini delle elementari sono circa 25 per classe, alle medie sono un po’ di più». Adolescenti e giovani: un problema che preoccupa molte parrocchie. Voi come cercate di affrontarlo? «Sono una delle priorità del nostro piano pastorale in questi anni: ne abbiamo un buon numero, sono una ottantina, ragazzi dalla prima alla quarta superiore. Hanno una decina di animatori che si prendono cura di loro il venerdì sera. Non sono semplicemente degli “oggetti” della pastorale ma soggetti attivi perché cerchiamo di coinvolgerli, oltre che negli incontri organizzati per loro, anche durante tutte le attività che il Circolo Noi, organizza durante tutto l’anno. Il gruppo degli adolescenti e dei giovani è una delle perle di questa parrocchia». E durante l’estate? «Abbiamo vissuto il Grest un mese, e un paio di campi estivi in montagna: uno per le elementari e l’altro per le medie. In parrocchia abbiamo anche il Gruppo Scout che organizza le sue attività estive suddivise per annate». • G.B.M.

G.B.M.

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