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IL PARROCO. L’impegno in un quartiere popoloso è una sfida per don Giuseppe Lonardi: una pastorale a 360 gradi

Giovani, anziani e
«lontani» l’importante
è partecipare

Don Giuseppe Lonardi è originario di Concamarise, dove è nato nel 1954. È stato ordinato sacerdote nel 1981 e la sua prima esperienza pastorale, durata quattro anni, l’ha avuta nella parrocchia di Castagnaro. Sempre come curato, è stato poi a Terranegra di Legnago, quindi altri sei anni a Casaleone e, in seguito, è stato parroco a Bonferraro per otto anni. Ha guidato poi per nove anni la comunità di Pozzo ed infine, dal 2011, è parroco a Santa Maria Immacolata in città. È coadiuvato dal curato don Filippo Manara, dal 2014, e dal diacono permanente Paolo Righetti. «Dove sorge il quartiere di Borgo Milano», spiega don Giuseppe, «c’era una distesa agricola. Fu poi urbanizzata ed ebbe uno sviluppo consistente negli anni Ottanta-Novanta e nacque un quartiere molto popoloso. Tale concentrazione ha costretto molte giovani famiglie a cercare casa a San Massimo e Lugagnano e ciò non contribuisce al ricambio generazionale. «In questo contesto si è sviluppata la nostra parrocchia», continua, «dove risiedono anche le Suore di Gesù Buon Pastore, le Missionarie dell’Immacolata "Padre Kolbe" e la Comunità di don Calabria. Abbiamo anche una scuola materna, gestita da un Comitato genitori, con più di 120 bambini. Per lo svolgimento delle nostre attività pastorali utilizziamo una casa alpina a Spiazzi». Le attività che la parrocchia propone durante l’anno pastorale sono divise per fasce d’età. «La catechesi per le scuole primarie e secondarie si svolge una volta alla settimana ed è curata da un buon gruppo di catechiste coadiuvate da giovani e adolescenti degli ultimi anni delle scuole superiori. Gli adolescenti sono suddivisi per annate: offriamo loro attività ed esperienze adatte ad affrontare le scelte importanti della loro età e proponiamo, pur rispettando la forma tradizionale, nuove esperienze come i giorni di vita comunitaria». E le famiglie? «Cerchiamo di coinvolgere in queste attività anche i genitori attraverso domeniche all’insegna dello stare insieme. La parrocchia», rimarca con soddisfazione don Giuseppe, «gode di una tradizione legata al mondo scout (Verona 3) con tutte le branche, dai lupetti ai giovani del Clan e guidati da una comunità capi che comprende tutte le fasce di età. Oltre al loro specifico cammino prestano, in parrocchia, alcuni servizi alla comunità. «Offriamo anche un corso ai fidanzati con l’obiettivo di far conoscere il sacramento del matrimonio. Ai giovani sposi proponiamo un corso per creare una rete di famiglie che si aiutino reciprocamente a costruire una relazione profonda tra coniugi e vivere la loro missione. Riserviamo attenzione ai nostri anziani offrendo la possibilità di frequentare incontri formativi e ricreativi durante la settimana. Va menzionato il gruppo "Atelier dell’amicizia" che produce lavori di ricamo e cucito che, durante l’anno, vengono offerti a scopo benefico per la parrocchia». A queste iniziative si devono aggiungere altri momenti formativi rivolti all’intera comunità, «suggeriti dalla diocesi, come il Cammino delle 10 parole, il Seminario di Nuova Vita, le Cellule di evangelizzazione, le Cene Alpha per avvicinare i lontani all’incontro con Cristo. Senza trascurare la formazione permanente attraverso l’iniziativa "Loqos lab" curata da un gruppo di giovani e dal Circolo Medi. Tale attività, attraverso incontri mensili, propone la riflessioni su temi culturali importanti affrontati alla luce della fede cristiana». Don Giuseppe sottolinea: «Caratteristica della nostra parrocchia, e che dura dal 2012, è l’adorazione eucaristica quotidiana dalle 8 alle 24. Alla quale si abbina anche l’adorazione “Incanto", detta "worship", animata, ogni primo venerdì del mese, dai giovani. Importante è anche l’esperienza di evangelizzazione di strada "Arrenditi all’amore" o anche quella del Capodanno alternativo: si tratta di una veglia con la messa la sera dell’ultimo dell’anno. Alcune di queste attività», conclude don Giuseppe, «sono nate con la missione parrocchiale a novembre 2015. «Né voglio dimenticare che la liturgia è ben curata», aggiunge. «Dal punto di vista musicale si avvale della presenza di cori (voci bianche, giovani, corale) e di persone incaricate per l’animazione del canto e dell’accompagnamento organistico. Per ultimo voglio ricordare che, per far sì che la parrocchia diventi sempre più luogo di relazioni e di aggregazione, ogni anno in maggio, organizziamo la Sagra parrocchiale che vede l’impegno di giovani e adulti. Da vecchia data», conclude don Giuseppe, «la parrocchia ha sempre visto spazi adibiti, con nomi diversi, all’attività dell’oratorio, attualmente con il Circolo Noi Don Guerrino. Il direttivo gestisce non soltanto il bar, ma tante altre iniziative destinate ai ragazzi e agli adulti associati». • G.B.M.

G.B.M.

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