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LA STORIA. L’aggregazione in ambito parrocchiale in oltre vent’anni si è allargata dal famoso torneo di calcio alle iniziative sociali e di svago, con risultati soddisfacenti

«Carnevale e sagra,
Fagnano siamo Noi»

Lo staff degli organizzatori della Sagra di settembre: il grande impegno dei volontari garantisce il successo
Lo staff degli organizzatori della Sagra di settembre: il grande impegno dei volontari garantisce il successo
Lo staff degli organizzatori della Sagra di settembre: il grande impegno dei volontari garantisce il successo
Lo staff degli organizzatori della Sagra di settembre: il grande impegno dei volontari garantisce il successo

Non è particolarmente lunga la storia del Circolo di Fagnano, la cui nascita seguì a ruota, dopo qualche mese, quella del Circolo Anspi di Trevenzuolo, fondato il 10 aprile 1996 da un gruppo di parrocchiani volonterosi insieme al parroco don Frassani. Anche a Fagnano fu lanciato il circolo Anspi per avere un punto d’incontro per le famiglie e poter riunire i ragazzi in un ambiente sereno e sicuro. Nel 2002, quando a Verona fu istituita l’Associazione Noi, il Circolo di Fagnano aderì subito. Le vicende che seguirono furono alterne, anche se l’obiettivo è sempre rimasto ben chiaro a coloro che lo hanno diretto: aggregazione e rapporti solidali e di amicizia tra i soci, secondo lo spirito evangelico. Fino ai nostri giorni, sotto la guida del presidente Davide Morelato. Davide ha 35 anni ed è un artigiano edile. Entrato nel Circolo Noi circa otto anni fa, si occupava, allora, prevalentemente del settore giovanile e cercava di avvicinare più giovani possibile all’associazione. «L’attività principale del gruppo trainante del Circolo, quando sono entrato io», spiega Morelato, «era il torneo di calcio estivo, che durava da luglio fino a metà agosto ed era a sedici squadre. Si giocava dalle due alle tre sere la settimana. Il gruppo ha funzionato parecchi anni. Poi le squadre aderenti si sono ridotte: hanno cominciato ad aprire altri campi di calcio nei dintorni e il flusso delle squadre ha preso altre direzioni. «Così il nostro torneo, quattro anni fa, è andato a spegnersi. Noi, però, abbiamo continuato con le piccole manifestazioni che già erano diventate la nostra tradizione». A quel punto, quattro anni fa, il direttivo è decaduto e il 90 per cento dei vecchi amministratori si è ritirato. «In due o tre, che da sempre avevamo creduto nella validità del Noi», riprende Davide, «abbiamo cercato di trovare nuovi associati. Il direttivo è stato rinnovato e io sono stato eletto presidente. «Superate le prime difficoltà ad inserirci nella comunità come nuovo gruppo, abbiamo individuato nella Sagra il momento di maggior aggregazione sia dei membri del direttivo che della comunità». E su quello si sono concentrati gli sforzi dei volontari. La Sagra si tiene la seconda settimana di settembre e dura tre giorni. L’iniziativa è stata particolarmente apprezzata dalla popolazione e, nel Circolo, è rinato ancora l’entusiasmo iniziale; anzi questo successo ha dato la carica che ha permesso di arrivare alla terza edizione. «È una manifestazione che ci impegna a cominciare da sei mesi prima: sia per raccogliere i volontari, che di solito sono una cinquantina, e sia per l’organizzazione logistica generale. L’iniziativa copre l’arco di tre giornate, venerdì, sabato e domenica. Facciamo tutto all’aperto, dietro il salone nel campo sportivo e in un terreno a fianco, messo a disposizione da Renato Suma, collezionista di trattori storici. Lui espone un centinaio di quei trattori perfettamente funzionanti e, durante la manifestazione della domenica mattina, per le strade del paese si tiene la sfilata, tra due ali di persone che arrivano anche da fuori. È un modo per ricollegarci alla tradizione agricola del paese». Durante le tre serate «proponiamo sempre qualcosa di nuovo e originale. Una sera, per esempio, la sfilata di automobili d’epoca; nell’altra serata suona sempre qualche gruppo musicale. Durante il periodo della Sagra funziona lo stand gastronomico che, di domenica, offre anche il pranzo», ricorda Morelato. Se nella Sagra si concentra la maggior parte del vostro impegno, durante l’anno cosa proponete agli associati e alla comunità? «Si comincia all’inizio dell’anno con i festeggiamenti per la Befana: una iniziativa che è ormai scomparsa nei paesi limitrofi e che è sopravvissuta solo nel nostro paese. Si tratta della “Vecia”. Allestiamo un bellissimo spettacolo ed offriamo anche la cena a chi intende fermarsi negli ambienti del Circolo. «In questa occasione vediamo molte famiglie giovani con i bambini. Il paese si raduna tutto al Noi, anche perché non c’è altro luogo o modo per incontrasi e creare aggregazione. Anche per questo le manifestazioni che organizziamo vedono sempre una folta presenza». Segue la festa di Carnevale. «Anche il Carnevale è una nostra caratteristica; non c’è a Trevenzuolo, non c’è a Roncolevà e neppure a Erbè. A Fagnano c’è un “comitato carnevalesco” con il quale collaboriamo. Fino a qualche anno fa ci chiedevano un aiuto nel momento della festa: da alcuni anni, poiché anche il loro numero si è ristretto, ci chiedono un impegno più importante. Fino ad ora si erano limitati alla pura sfilata dei carri in piazza. «Da quest’anno, con la nostra presenza, cercheremo di ampliare la manifestazione organizzando anche i vecchi giochi, come la cuccagna, il tiro alla fune e altro. Abbiamo ancora del tempo e contribuiremo ad arricchire la festa». Prosegue Morelato: «Grazie al rapporto di amicizia con Renato Brognoli, presidente del circolo di Erbè, negli questi ultimi tempi abbiamo iniziato una bella collaborazione con quel Circolo Noi: insieme abbiamo organizzato il Torneo di calcetto. E, per superare i vecchi campanilismi tra Trevenzuolo e le sue frazioni, ci aiutiamo reciprocamente anche con il Circolo Noi di Roncolevà. «Anzi, ogni anno, quando si tratta di programmare le attività, ci incontriamo anche con rappresentanti degli altri Circoli e vediamo di non sovrapporre le iniziative». In gennaio scadrà il mandato del direttivo; bisognerà rinnovare le cariche sociali. «È vero, a gennaio il nostro direttivo è in scadenza», conferma il presidente Morelato, «in quell’occasione lanceremo una proposta per rimpolpare il nuovo direttivo con forze giovani, che hanno voglia di fare, e guardare avanti con fiducia». •

Gian Battista Muzzi

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