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IL PARROCO. Don Andrea Ronconi, a Borgo Roma dal 2017, sottolinea il ruolo del Circolo

«C’è un sentire comune
fa bene anche alla fede»

Don Andrea Ronconi è nato a Negrar nel 1971. Ordinato nel 1997 da mons. Nicora fu subito destinato, come curato, alla parrocchia di Villafranca Duomo, dove è rimasto sette anni. In seguito è stato, per cinque anni, educatore nel liceo del Seminario e collaboratore in parrocchia alla Croce Bianca. Poi per otto anni ha guidato le parrocchie di Marano, Valgatara e San Rocco. Dal 1° ottobre 2017 è parroco di Gesù Divino Lavoratore-San Matteo. «Questa parrocchia, con 9-10 mila abitanti, è eterogenea e in perenne movimento. C’è un nucleo storico di abitanti del borgo, al quale vanno aggiunte numerose famiglie giunte negli ultimi anni, vari gruppi di cittadini stranieri, molti universitari, i medici ed infermieri impegnati nell’ospedale. Il quartiere, negli ultimi 20-30 anni ha avuto una grande espansione. Dal punto di vista sociale e umano, perciò, l’ambiente è molto interessante: ci sono persone di tutte le provenienze e la convivenza è pacifica». E della comunità cristiana che dice? «È ben organizzata. Ciò significa che il mio predecessore don Egidio Maestrello e gli altri parroci e curati hanno dato una solida impostazione alla parrocchia, prestando attenzione alla catechesi, ai gruppi familiari e creando un buon giro di collaboratori. Dal mio arrivo, ho iniziato a inserirmi nelle varie realtà, portando la mia sensibilità ed esperienza. Ovviamente la sfida pastorale, in questo ambiente, è di incontrare chi è lontano, di creare occasioni d’incontro». Quanti sono i praticanti? «Alle messe si vede una buona presenza di fedeli. Sono partecipate e animate. Chi viene in chiesa è intenzionato a starci bene, arriva motivato. Mi sembra di poter dire: chi partecipa alla messa lo fa con motivazione. Dare percentuali è difficile, a causa della mobilità della gente». Come avete organizzato la catechesi? «Abbiamo stabilito degli incontri quindicinali per elementari, il sabato mattina, e per le medie il lunedì pomeriggio. Ci sono catechisti e animatori che seguono le varie classi, con i quali noi sacerdoti ci troviamo periodicamente per organizzare il materiale, per la formazione, per la preparazione degli incontri. Gli adolescenti si incontrano settimanalmente; occasionalmente c’è l'incontro dei giovani. Oltre ai ragazzi, cerchiamo di coinvolgere anche le famiglie in incontri periodici; si invitano in particolare a partecipare con i figli alla messa. Per quanto riguarda i sacramenti: i bambini fanno la prima Confessione in terza elementare, ricevono la prima Comunione in quarta e la Cresima in terza media. Ci sono poi percorsi per coppie in preparazione al battesimo dei figli e itinerari per fidanzati; quasi ogni anno ci sono ragazzi in età di catechismo che chiedono il battesimo, e quindi proponiamo percorsi adeguati per loro. «Con Azione Cattolica e gruppo missionario organizziamo incontri di riflessione sulla Parola di Dio e su vari temi come la famiglia, i giovani, l'immigrazione, il dialogo cristianesimo- islam». Durante l'estate organizzate il Grest e i campi scuola? «Proponiamo tre settimane di Grest al pomeriggio (stiamo accarezzando l'idea di farlo anche al mattino), tra giugno e luglio. L'anno scorso ha partecipato un centinaio di bambini, seguiti da una sessantina di animatori e da trenta adulti. Seguono il campo estivo elementari e quello delle medie; e un campo per famiglie e adulti in Alto Adige. Gli adolescenti partecipano ai campi diocesani». Come giudica la presenza del Circolo Noi all'interno della parrocchia? «Molto positiva, perché è l'espressione aggregativa della comunità. Non realtà alternativa alla parrocchia ma intimamente legata ad essa: educa attraverso l'incontro e il gioco. Spesso il Circolo Noi è a supporto delle proposte pastorali della parrocchia; si collabora molto, c'è un sentire comune. Oggi più che mai, in una realtà di quartiere come la nostra, la presenza di un Circolo Noi serve ad aggregare e offrire occasioni di incontro anche per ragazzi che non sempre frequentano le attività parrocchiali. È una possibilità di annuncio del Vangelo a partire dalla strada. L’obiettivo è l'evangelizzazione, prendendo il giro un po’ alla larga e adottando lo stile di Gesù, che andava per le strade a incontrare la gente». • G.B.M.

G.B.M.

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