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Alleati per far
crescere il paese

Don Franco Dal Dosso
Don Franco Dal Dosso
Don Franco Dal Dosso
Don Franco Dal Dosso

Don Franco Dal Dosso è originario di Verona, dove è nato nel 1964. È stato ordinato sacerdote nel 1989 e ha fatto la sua prima esperienza sacerdotale a Palazzina (1989-1992). In seguito ha fatto il curato per altri tre anni a Grezzana. Poi è stato vice rettore delle medie in seminario per sei anni e poi parroco di Corbiolo. Dal 2011 è parroco a Cerro. Don Franco ci illustri la situazione socioeconomica all’interno della quale si trova la comunità cristiana di Cerro. «Comune e parrocchia praticamente corrispondono. Gli abitanti sono 2.300. Pur essendo una piccola comunità, è la realtà più grande della Lessinia. La sua economia, non essendoci grandi insediamenti industriali, si regge sui tanti artigiani che, quotidianamente, con camioncini e furgoni, scendono verso la città e risalgono la sera. È una comunità molto giovane e viva, con la più alta natalità rispetto agli altri centri limitrofi». In questi ultimi anni in paese si è assistito ad un «desiderio di casa»: «Qui negli anni Settanta si sono costruite tantissime seconde case (allora c’era l’idea della seconda casa in Lessinia); ma adesso la realtà sta cambiando perché la seconda casa ha un costo e la gente preferisce girare il mondo. Perciò sul mercato c’è una grande offerta di abitazioni. E uno degli aspetti interessanti è che Cerro è vicino alla città per cui tanti preferiscono abitare qui nel verde e scendere in città per il lavoro. Per questo il nostro Comune è in controtendenza nei confronti di tante altre comunità che si stanno spopolando». Alla vivacità della società civile corrisponde un altrettanto dinamico spirito religioso? «Nel nostro territorio c’è una religiosità ben radicata; religiosità semplice da gente di montagna. La cosa più problematica è data dagli arrivi anche dai paesi vicini delle nuove famiglie, che non hanno portato sempre ad una coesione o ad un tranquillo inserimento. Dal punto di vista religioso anche questo fatto non è stato del tutto favorevole. «Nel paese la parrocchia ha un ruolo rilevante anche perché le strutture sono tutte della parrocchia. La parrocchia ha il teatro, gli ambienti per gli incontri, la palestra, ha il Noi. E poi, lo stabile della scuola materna è della parrocchia. Se la parrocchia chiudesse... Però devo aggiungere che tra l’Amministrazione comunale e la Parrocchia non solo esiste un rapporto di reciproco rispetto ma una fattiva collaborazione, volta al bene dei cittadini, ognuna nel proprio ambito». E la partecipazione alle funzioni liturgiche? «È buona», spiega don Franco. «C’è da dire che essendo Cerro un punto di riferimento commerciale, c’è il mercato, ci sono tutti i servizi, c’è la posta, la farmacia, è anche un punto di riferimento come servizio religioso. C’è una buona offerta di messe: la domenica quattro celebrazioni più quella del sabato sera. Abbiamo un sacerdote giovane, un curato vicariale, don Fabio Gastaldelli ordinato nel 2016. Risiede a Cerro ma è a disposizione di tutta la vicaria nell’ambito delle proposte per i giovani». La finalità prima e ultima della pastorale si incentra sulla catechesi. Come l’avete organizzata? «Noi abbiamo ancora lo schema tradizionale, che prevede l’incontro settimanale del lunedì sia per le elementari che per le medie. Il venerdì sera c’è l’incontro con gli adolescenti, seguiti da don Fabio. Per i giovani, attualmente, stiamo proponendo 10 incontri consecutivi, la domenica sera; è un programma di catechesi per giovani che si attua nella vicaria ed è denominato le “Cene Alfa”. Stiamo avendo un riscontro positivo se osserviamo che i giovani presenti superano sempre la cinquantina». Cerro è anche un punto di riferimento per tutta la vicaria... «Qui si fanno corsi di formazione per tutte le catechiste e per i consigli pastorali. Da sette anni, inoltre, tutti i martedì sera nella vicaria si tiene un corso di teologia per laici, con lezioni alla portata della nostra gente». E d’estate quali proposte offrite ai ragazzi? «Si riparte. Noi proponiamo il Grest tradizionale, al pomeriggio, di tre settimane. Vengono poi proposti, sempre a livello vicariale, i campi scuola per i ragazzi di quarta-quinta elementare e un altro campo per prima e seconda media. Don Fabio agli adolescenti offre l’opportunità di due campi scuola al mare. Proponiamo, inoltre, un pellegrinaggio per giovani: quest’anno lo faremo in Terra santa. Nel frattempo il circolo Noi organizza tutta una serie di piccole attività come la scuola di pattinaggio, tornei per piccoli e grandi». Quanti i bambini che frequentano il Grest? «Sono duecento con 50/60 animatori e una decina di mamme che collaborano per la distribuzione delle merende e i laboratori». Cosa può dire del Circolo Noi e della sua attività all’interno della parrocchia? «Innanzitutto c’è un bel clima di collaborazione tra parrocchia e circolo: facciamo parte della stessa famiglia. Per noi la parrocchia e il Circolo sono un tutt’uno. Il Circolo cerca di venire incontro alle necessità del momento e del luogo; per cui noi apriamo in orari molto limitati, che sono quelli durante i quali i ragazzi, già molto impegnati in altre attività, possono incontrarsi per vivere insieme alcuni eventi appositamente organizzati per loro dal Circolo». •

G.B.M.

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