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A Illasi il miglior
investimento
è la famiglia

Foto di gruppo dei partecipanti al soggiorno di Folgarida
Foto di gruppo dei partecipanti al soggiorno di Folgarida
Foto di gruppo dei partecipanti al soggiorno di Folgarida
Foto di gruppo dei partecipanti al soggiorno di Folgarida

Le parrocchie sono realtà ecclesiastiche canonicamente costituite per garantire una presenza capillare della Chiesa che, per il suo mandato, è chiamata ad annunciare la Parola. Al di là della definizione fredda, queste realtà guidate dai parroci hanno tutte delle caratteristiche simili dal punto di vista organizzativo ma, nel contempo, sono diverse per lo spirito che le pervade e che deriva dal carattere del pastore, dalla sua sensibilità e intraprendenza. Le stesse modalità della catechesi, in questo tempo di cambiamenti repentini, mutano continuamente nel tentativo di trovare ascolto nelle varie fasce della popolazione. A maggior ragione cambiano le associazioni che promanano dalle parrocchie o che fungono da sostegno alla loro azione. È il caso della parrocchia di San Giorgio di Illasi, ma non solo, nella quale l’aspetto aggregativo e ludico come occasione d’incontro per la catechesi dei bambini e dei ragazzi era collegato al campetto di calcio ed alle aule di catechismo. Ma non tutta dura all’infinito e, quando, nel 2003 diventò parroco don Remigio Menegatti, si pensò a far nascere una nuova aggregazione, il Circolo Noi. Lo conferma Giorgio Pavan, 57 anni compiuti di recente, che allora era un giovane papà con figli all’oratorio e che, poi, è stato presidente del Circolo. «Il nostro Circolo è nato con don Remigio, attuale parroco di Grezzana, esattamente nel novembre del 2004. Anche prima esisteva una realtà oratoriana e associativa che gestiva il campetto, organizzava alcune uscite e aiutava nell’organizzazione del Grest. Questa realtà non era affiliata ad alcuna associazione. Don Remigio ci ha spinti ad aprire il Circolo per essere vicini alle altre realtà parrocchiali, per darci una forma e un nome. Lui ci ha indirizzati, naturalmente, verso il Noi perché lui era nel direttivo territoriale dell’associazione Noi». Agostino Valentini, che ha appena passato il testimone della presidenza ad Alberto Benedetti, puntualizza: «Più che nascere in quell’occasione, il Circolo ha sancito una realtà già esistente con l’affiliazione al Noi; perché la realtà di volontariato, di partecipazione e di supporto alle attività ludiche della parrocchia c’è sempre stata. Il tutto, però, ha dato una formalizzazione alle iscrizioni dei molti ragazzini che ogni anno partecipano al Grest: anche per dare loro un’assicurazione». E Pavan completa: «Questa assicurazione è importante anche per i numerosi adolescenti che intendono partecipare alle varie iniziative estive (campi scuola e campi estivi) organizzati dalla diocesi». Come siete strutturati? «Abbiamo da poco rinnovato il direttivo, che è l’organo responsabile della programmazione delle attività annuali», aggiunge Giorgio Pavan. «I membri sono otto con delle presenze storiche e qualche giovane, con la prospettiva di ringiovanire il “parco“ degli associati; della nostra partita anche il parroco, che è l’assistente spirituale». Quali ambienti avete a disposizione? «Gli ambienti disponibili», interviene il neo presidente Alberto Benedetti, «sono chiamati, da sempre, la “Casa della Gioventù” e consiste in uno stabile di tre piani: al piano terra c’è un grande salone per incontri, dotato di giochi e videoproiettore; al piano superiore un altro salone attrezzato per conferenze e adatto ad un pubblico più numeroso; al terzo piano abbiamo sette aule per il catechismo. All’esterno utilizziamo lo storico campetto, con piattaforma polivalente per il calcetto, la pallavolo e il calcio: non mancano l’illuminazione e gli spogliatoi». Ci rivolgiamo a Federica Sgreva, segretaria e responsabile del tesseramento. Come svolgete l'opera di proselitismo e la raccolta delle tessere? «Secondo le indicazioni del Noi territoriale», precisa, «svolgiamo la campagna di tesseramento attraverso un po’ di pubblicità e raccogliamo le tessere qui nella Casa della Gioventù. Insistiamo perché le famiglie non aspettino a tesserarsi in prossimità del Grest perché questa è la tendenza: la maggioranza degli iscritti comprende intere famiglie. Ricordo, però, che parecchi anziani si tesserano per solidarietà al nostro Circolo». Quanti associati avete? «Più o meno siamo 400», spiega Agostino Valentini. «Negli anni scorsi siamo arrivati ad avere 500 e più associati. Certo è un numero da leggere con criterio, nel senso che l’attività formalmente più numerosa è quella del Grest al quale partecipano un sacco di ragazzini... di conseguenza è lì che si fa il maggior numero di tessere; non è detto che questi tesserati siano sempre partecipativi durante l’anno. Però, come ha detto Federica, ci sono tante famiglie del paese». Giorgio Pavan, di fronte ad un leggero calo e disamore nei confronti del Circolo, pensa di individuarne le cause. «Il problema del nostro Circolo», sostiene, «sta nel fatto che tutti noi siamo relativamente giovani e perciò durante la giornata siamo impegnati con il lavoro. Le attività, perciò, riusciamo a farle la sera. Un altro motivo non secondario è la mancanza di ricambio: non abbiamo un numero consistente di giovani». Su questo argomento crede di poter dare un contributo anche il neo presidente Alberto Benedetti: «Noi dobbiamo puntare, e lo stiamo facendo, soprattutto sulle famiglie perché sono loro che possono indirizzare i ragazzi verso il Circolo e i genitori stessi possono dare un contributo nell’organizzazione. Puntando sulle famiglie abbracciamo tutte le fasce dai bambini agli adulti». •

Gian Battista Muzzi

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