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Rio 2016: trionfo per il ciclista veronese

Viviani d'oro a Rio
E Vallese in festa
sfoggia il tricolore

Viviani: "Ho vinto per gli italiani"
Viviani: "Ho vinto per gli italiani"
Viviani lacrime e gioia: "Volevo solo l'oro"

«Ho vinto per gli italiani, il supporto dei nostri tifosi in Italia è incredibile». Commenta così Elia Viviani l’oro olimpico nell’omnium, conquistato malgrado una rovinosa caduta che aveva fatto temere un ritiro per le conseguenze. «Un po’ di paura c’è stata - ha ammesso il 27enne di Vallese di Oppeano - però dopo il cambio di bicicletta sono ripartito ed il mio corpo stava bene. Nei dieci giri intermedi ho mantenuto la calma, il tabellone diceva che ero ancora leader e dunque dovevo controllare. Una caduta non poteva rovinare tutto, ero venuto qui solo per l’oro, un altro colore non mi interessava».

 

IL PREMIO CANGRANDE. «Questa medaglia d’oro è motivo di orgoglio per tutti noi veronesi: Elia è un campione che ha saputo distinguersi nella vita e nello sport. Ha iniziato a gareggiare a Bovolone ed è arrivato a conquistare l’Olimpo del ciclismo». Lo ha detto il presidente della provincia di Verona, Antonio Pastorello, commentando il trionfo di Elia Viviani alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. «Oggi - ha aggiunto - più che mai questo sport ci ha regalato una lezione di vita. Viviani deve essere un esempio per tutti i nostri ragazzi: lui è cresciuto pedalata dopo pedalata, con impegno e abnegazione, sino a conquistare il traguardo che si era prefissato». «Ha saputo fare tesoro delle sconfitte patite alle Olimpiadi di Londra e ai recenti Campionati del Mondo e, in questi giorni a Rio de Janeiro - ha osservato -, ha corso in maniera impeccabile. Non solo: dopo la caduta nell’ultima prova ha dimostrato che non bisogna mai mollare se si vuole realizzare i propri sogni. Si è rialzato, è tornato in pista, e alla fine ha portato a casa una medaglia d’oro che per tutti noi veronesi ha un significato speciale. Lo aspettiamo al ritorno in Provincia per consegnargli il Cangrande, il nostro massimo riconoscimento» ha concluso Pastorello.

 

I COMPLIMENTI DI ZAIA.«Una medaglia che premia la tenacia, la bravura e l’intelligenza di un campione che ha dimostrato anche ieri sera di saper affrontare e superare i momenti più difficili. Grazie per questa splendida medaglia: l’Italia e il Veneto devono essere orgogliosi di atleti come Viviani». Sono parole di ammirazione e gratitudine quelle con cui il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, saluta la conquista da parte del veronese Elia Viviani del titolo olimpico nell’Omnium del ciclismo su pista ai Giochi di Rio de Janeiro. «Dopo una gara spettacolare condotta per gran parte al comando - prosegue il presidente -, la pericolosa caduta nell’ultima e più insidiosa prova avrebbe potuto scoraggiarlo e persino porre fine alla sua gara. Invece Viviani ha saputo reagire con forza e con coraggio, non si è demoralizzato ed è riuscito a imporsi su avversari di primissimo livello, dimostrando di essere oggi uno degli interpreti più completi e competitivi del ciclismo su pista e regalandoci la prima medaglia veneta, e del metallo più prezioso, a questa Olimpiade». «Mi auguro - ha concluso Zaia - di poter incontrare Viviani, di stringergli personalmente la mano e di manifestargli la gratitudine della nostra Regione per la sua straordinaria impresa sportiva».

 

LA FESTA A VALLESE. Bandiere tricolori alle finestre, striscioni che inneggiano al neo campione olimpico. Vallese, la frazione del Comune di Oppeano dove vive Elia Viviani, si è risvegliata con una medaglia d’oro, che il campione di casa ha virtualmente messo al collo dei compaesani di questo borgo di tremila anime. «Il paese è andato a letto tardi e si è alzato presto, ma con un’emozione grandissima di avere una medaglia d’oro» ha detto il sindaco, Pietro Luigi Giaretta. «Grazie Elia delle emozioni che ci regali» recita il grande striscione esposto fuori dal supermercato alle porte del paese, mentre la pasticceria, storico ritrovo del primo Fans Club Elia Viviani Vallese, ha preparato uno speciale gelato al gusto «Elia Viviani», con i colori dei cerchi olimpici, «ma con un sapore semplice, perchè è la semplicità che caratterizza Viviani», ha spiegato il gelataio. Una vetrina espone una enorme cartello con le lettere d’oro che compongono il nome Elia.

«Per Oppeano - ha aggiunto il sindaco - è un’emozione grandissima. Questo ragazzo ne ha regalata tanta. Da sindaco non c’è un’emozione più bella. È un onore essere concittadino di Elia, non solo per risultati, ma per le qualità umane e morali. Lo conosco da ragazzino, l’ho visto crescere. Si vedeva dalla grinta e dalla determinazione che sarebbe arrivato». Anche il parroco, don Gianni Gennaro, ha festeggiato, facendo suonare gli altoparlanti che irradiano le campane: «Grande festa per tutti. Un momento bellissimo, speriamo che sia l’inizio di altre splendide vittorie». Apertura straordinaria del negozio di biciclette del campione, dove i fratelli Luca (ex giocatore del Verona, ora al Legnago in serie D) e Attilio (corridore U.23) hanno confidato le loro emozioni, dopo aver seguito assieme alla nonna Gina il commovente abbraccio in mondovisione con papà Renato e mamma Elena. «Abbiamo seguito questa vittoria con tranquillità, come l’ha vissuta Elia - ha spiegato Attilio Viviani -. Siamo contentissimi, anche se sinceramente non ho mai pensato all’oro. Ma ho visto che dopo la gara dell’eliminazione aveva una buona gamba e poteva farcela». «L’abbraccio con i miei genitori l’avete visto tutti - ha aggiunto Luca Viviani - c’è un grosso entusiasmo e tanta emozione. Nessuno si aspettava l’oro, tutti pensavamo a una medaglia, ma forse Elia in cuor suo sapeva che ce l’avrebbe potuta fare. È stato straordinario e adesso lo aspettiamo per riabbracciarlo».

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