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Domenica
spaziale

RIO DE JANEIRO

«Chi se ne frega se non sono stato io a vincere la medaglia d’oro numero 200: godo lo stesso». Non poteva festeggiare meglio di così il fiorettista Daniele Garozzo da Acireale, provincia di Catania a due passi dalla Acitrezza dei Malavoglia, che tre giorni dopo il compimento dei suoi 24 anni si regala la gioia più grande della sua ancora acerba carriera, illuminata lo scorso anno da un argento agli Europei.

Mezzora dopo la prima medaglia d’oro del judoka Basile, la 200 nella storia olimpica azzurra, questo siciliano classe ’92, infilza il secondo trionfo a cinque cerchi per la spedizione italiana.

Una conferma della bontà della scherma azzurra, dopo l’argento della Fiamingo nella spada, che alle Olimpiadi, aveva ammesso al suo arrivo in Brasile, «non partecipa per fare esperienza ma solo per vincere». Garozzo ha battuto in finale lo statunitense Massialis 15-11 ottenendo il settimo podio in due giorni per l’Italia, il 123esimo della scherma italiana, leader incontrastata del medaglie di specialità.

È la 21esima medaglia del fioretto maschile, l’ultima d’oro risaliva addirittura a vent’anni fa con Puccini.

Un successo che vendica il cocente ko del compagno di squadra Avola, bruciato dall’americano in rimonta mentre l’azzurro vinceva 14-8. Ed è un successo che proietta l’Italia momentaneamente al secondo posto del medagliere, dietro la sola Australia. Almeno fino alla mezzanotte italiana di ieri.

«Non sono la duecentesima medaglia d’oro? E chissene....», commenta scanzonato a chi gli comunica che mezz’ora prima di lui, Fabio Basile sul tatami gli ha strappato lo storico traguardo.

Fratello minore dello spadista Enrico (pure lui in gara a Rio), Garozzo ha cominciato a tirare nel Centro scherma Acireale con il maestro Mimmo Patti. Ora è tesserato per le Fiamme Gialle ma fa capo al Centro scherma Frascati, dove è seguito da Fabio Galli, suo maestro da 4 anni.

Una carriera giovanile entusiasmante, e ora a 24 anni la consacrazione che gli apre la porte dell’Olimpo.

«È stata una giornata record, un’emozione indescrivibile. Grazie ragazzi per le gioie che mi avete dato», ha confessato Giovanni Malagò festeggiando i suoi due primi ori da presidente del Coni.

Sul suo profilo twitter Malagò ha postato una foto, in cui viene ripreso abbracciato proprio a Daniele Garozzo, vincitore della prova olimpica di fioretto maschile.

«Grazie a Daniele Garozzo, che conquista l’oro nel fioretto individuale riportandolo in Italia dopo 20 anni, ricordando ancora una volta al mondo l’eccellenza della scuola siciliana della scherma», afferma in una nota anche Sergio D’Antoni, presidente del Coni Sicilia, commentando la medaglia d’oro conquistata dallo schermidore siciliano. «Quella di Daniele è la storia di una campione nato e cresciuto nella scuola siciliana, di un talento innato sostenuto da cuore, mente e tanto spirito di sacrificio. Qualità che ne fanno un esempio di abnegazione, correttezza e dedizione e un modello per tanti giovani. Un magnifico orgoglio isolano, a cui tutto il Paese oggi è grato», conclude D’Antoni.

Adesso il fresco trionfatore, prima della prova a squadra, proverà a rilassarsi con il suo secondo sport preferito, il calcio: «Non vedo l’ora di scendere sulla spiaggia di Copacabana, ho sempre sognato di giocare lì», ha ammesso.

E per il fiorettista siciliano i sogni spesso si realizzano.

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